News

Marta Novelli dedica il bronzo a Bebo Carando

mercoledì 18 Agosto 2010

Marta Novelli dedica il bronzo a Bebo Carando

ROMA, 18 agosto 2010 Marta Novelli, vogatrice pontina e azzurra in forza alla Sisport Fiat, parla delle emozioni provate nel corso del Campionato Mondiale Universitario. “E’ stato un grande risultato, soprattutto alla luce di come è maturato e nonostante le difficoltà vissute in corso d’opera. La mia amica e compagna di club Gaia Palma non ha potuto allenarsi in modo proficuo a causa di un fastidioso dolore alle costole mentre Veronica Pizzamus è stata colpita da uno stato febbrile alternato“.

Per Marta, Veronica e Gioia l’ennesimo momento insieme: ormai si conoscono a memoria. “Nel 2005, a Brandeburgo, sfiorammo il podio piazzandoci a pochi centesimi dalle terza e a un secondo esatto dalla medaglia d’argento. Ci conosciamo tutte quante molto bene“.

Szeged: il quattro senza femminile puntava a qualcosa di più. “Dopo una stagione primaverile piena di successi mi aspettavo un risultato migliore ma sono comunque felicissima ed orgogliosa per aver conquistato questa medaglia che dedico alla mia famiglia e, soprattutto, a quel grande Allenatore (la A maiuscola non è causale n.d.r.) e Uomo che si chiamava Eusebio “Bebo” Carando. Continuerò a seguire i suoi insegnamenti e le sue convinzioni con grande determinazione rincorrendo la felicità e l’orgoglio di sentirsi chiamare sul podio “Italy” dopo tanti sacrifici“.

Sullo sport femminile in generale, ecco il suo pensiero. “Il movimento femminile esiste ed è vivo (vedere tutte le medaglie conquistate dallo sport italiano negli ultimi anni n.d.r.) ma le Istituzioni devono avere maggiore attenzione per gli “sport minori” ed in particolare a quelli in cui vi sono le donne che li praticano. Lo sport è senso civico e promotore di fratellanza conoscitore di realtà veicolo economico e turistico. Ci vogliono progetti validi in grado di coinvolgere Enti, Istituzioni, società civili e vedrete che le cose possono e devono cambiare. Il mio pensiero va a quelle amiche che hanno smesso e che secondo me avrebbero sicuramente contribuito alla crescita del movimento femminile italiano“.