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Head of the River Fours: l’esperienza di Chiara Ustolin

mercoledì 17 Novembre 2010

Head of the River Fours: l’esperienza di Chiara Ustolin

Head of the River Fours: l’esperienza di Chiara Ustolin

TRIESTE, 17 novembre 2010 Si è conclusa in poco meno di 20 minuti l’avventura di Chiara Ustolin domenica scorsa sul Tamigi londinese alla Head of the River Fours.
Imbarcata sull’equipaggio della Newcastle University di Angelo Savarino, il 4 con a bordo del quale remava l’atleta triestina è giunto in 19’58” al 113° posto su 462 equipaggi arrivati al traguardo, 6° di categoria, ma a distanze davvero irrisorie dagli avversari più diretti: 19’37” ISIS, 19’47” Thames, 19’49” Imperial, 19’49”4 Oxford, 19’52” Star Club.
La Ustolin, in passato azzurra e pluricampionessa italiana, laureata presso l’Università di Trieste, già da alcuni mesi è impegnata in un dottorato di ricerca presso l’Università di Swansea nel Galles.
“Mi trovo bene a Swansea, e oltre all’attività di studio, trovo il tempo anche per allenarmi presso la locale  Swansea Rowing club. Ho accettato di buon grado l’offerta di Angelo Savarino di gareggiare con la Newcastle University ad una delle regate più popolari del Regno Unito, la Head of the River Fours, una gara di resistenza riservata alle sole imbarcazioni a 4 vogatori: ne erano iscritte quest’anno oltre 500.”
Per gli allenamenti?
“Mi sono trasferita l’ultima settimana a Newcastle ospite delle atlete con le quali ho poi gareggiato.”
Come ti è sembrata l’organizzazione del club di Savarino?
“Molto seri e ben attrezzati. Arrivata nel tardissimo pomeriggio mi sono ritrovata catapultata in barca, con due allenatori a seguirci contemporaneamente, videoriprese comprese. Dapprima a capovoga, sono poi passata al numero 3, posizione nella quale mi sono sempre trovata meglio.”
Aspetti negativi?
“Nessuno, tranne la temperatura decisamente più bassa rispetto a Swansea, ma dobbiamo pensare che Newcastle è molto a nord, ai confini con la Scozia.”
E della regata, cosa ci racconti?

“Siamo partiti con un pettorale altino, il 222, quasi a metà dei partecipanti. In gara abbiamo tirato fuori tutto quello che avevamo…e mi ritengo soddisfatta della prestazione, visto che lottavamo per la classifica di categoria, e dopotutto siamo arrivate vicine anche alle prime classificate.”
Emozioni?
“Il colpo d’occhio di tutte queste barche su uno dei fiumi più conosciuti per il canottaggio al mondo e…sentirsi incitare in inglese!”
 

Maurizio Ustolin