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Simone Venier, Le responsabilità sono aumentate

giovedì 10 Settembre 2009

Simone Venier, Le responsabilità sono aumentate

ROMA, 10 settembre 2009 – Di nuovo sul pezzo! Un lungo periodo di pausa forzata per Simone Venier, splendida venticinquenne terza voga del quattro di coppia vicecampione olimpico: a Ravenna sarà in gara nell’otto e poi sarà tempo di Europei.
A gennaio un brutto incidente automobilistico gli è costata quasi l’intera stagione: sette punti sopra l’arcata sopraccigliare, colpo di frusta e, dopo un momento di ripresa, anche i postumi (ripetuto forte mal di testa) ne hanno frenato il possibile ritorno.
“Dopo le Olimpiadi e i Campionati Italiani di Varese, mi sono preso una settimana di vacanza ma ho ripreso presto ad allenarmi perché, come ho detto più volte, il canottaggio è un divertimento: vivo infatti con grande serenità tutte le sedute d’allenamento e tutto ciò mi serve per avere la massima concentrazione in gara” spiega Simone.
Poi l’incidente. “Avevo un po’ perso la fiducia in me stesso ma molti dei miei compagni di squadra mi hanno espresso la loro vicinanza con telefonate, e-mail ed SMS: adesso sono carico, sono pronto per gli Europei di Brest”.
Nel corso della sua vita da atleta e soprattutto nell’ultima esaltante stagione, ha imparato molto.
“Prima affrontavo le gare senza aver nulla da perdere: adesso chi va in partenza, sa bene che chi è Simone Venier e ha uno stimolo in più. E’ un bell’aumento di responsabilità, sono felice di essere preso come esempio ma ho la testa ben piantata sulle spalle e intendo mantenere un ineccepibile stile di vita privata e sportiva”.
A Varese, in occasione del raduno preEuropeo del settore di coppia voluto dal CT Beppe De Capua, ha ritrovato Rossano Galtarossa e il suo compagno di mille avventure Luca Agamennoni, ventinovenne finanziere in barca con lui a Pechino (come Raineri e Galtarossa n.d.r) ma anche prima. .
“E’ un piacere tornare a remare insieme a Luca – commenta Simone – Ci sentiamo molto spesso, nell’inverno 2007 ci siamo rimboccati le maniche assieme e abbiamo centrato un obiettivo importantissimo che dopo un anno altalenante sembrava quasi insperato”.
Ma dalle difficoltà, Simone ne è sempre venuto fuori alla grande: basta osservare la sua carriera.
“Bene i primi due Mondiali Junior con il bronzo e il titolo mondiale di Trakay nel quattro di coppia, poi una mezza delusione al primo anno da Under 23: ‘o sei mostro o prendi tante legnate: meglio cambiare testa o rimarrò nel limbo a vita’ mi sono detto ed ecco la prima Olimpiade negativa sotto il profilo del risultato ma tutta esperienza in quattro di coppia poi pausa per la scuola e il resto è storia d’oggi”.
Una storia a cinque cerchi.

 

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