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Giorgio Tuccinardi, Tutto questo per Londra

venerdì 17 Luglio 2009

Giorgio Tuccinardi, Tutto questo per Londra

di Marco Callai

ROMA, 17 luglio 2009 Uno sguardo avanti. Sempre e comunque, indipendentemente dal risultato che, leggi Lucerna, a volte è una semplice tappa d’avvicinamento all’obiettivo stagionale, Poznan, e di quello importantissimo un po’ più in là: Londra. Non avrebbe scritto “Tutto questo per un oro” Giorgio Tuccinardi, 24 anni da compiere a dicembre, elencando sforzi e sacrifici (fisici e mentali) da compiere per diventare campione del mondo senza mai cedere alle facili tentazioni dell’era postmoderna: studia da leader l’atleta torinese della Forestale, e analizza lucidamente la situazione a un mese e mezzo da Poznan. “Ormai è qualche mese che io, Luca Motta, Lello Amarante e Salvatore Di Somma remiamo assieme: precisamente dal Memorial D’Aloja, quando vincemmo nella prima giornata e perdemmo nella seconda a causa soprattutto della febbre che colpì Luca. Siamo molto uniti e Lello è un bell’esempio per noi giovani”.
Quasi tre mesi: tempo buono per trovare il giusto affiatamento e lavorare così in funzione del Mondiale. “Da fine aprile a oggi, siamo migliorati molto: continuiamo ad allenarci per migliorare sia la condizione fisica, sia la forza che la qualità della nostra palata”.
Banyoles: una bella performance e un bel messaggio lanciato al CT Polti. “Una gara condotta ad alti ritmi, a noi piace partir forte – prosegue il capovoga – Danimarca e Germania ci hanno risucchiato nel finale ma si trattava di due equipaggi davvero tosti: pur essendo cambiato l’equipaggio, parliamo sempre dell’oro di Pechino, e lo stesso equipaggio che favorito per le medaglie, dovette rinunicare dopo la vittoria in batteria alle olimpiadi a causa di problemi fisici”.
E poi l’agrodolce Lucerna: dolce per la sensazione di poter lottare alla pari con chiunque, amara per il risultato. “Proprio così, prima abbiamo dovuto passare molte selezioni contro altri quattro senza: sul Rotsee, dopo una buona semifinale, una finale giocata all’attacco dalla prima palata tanto è vero che a metà gara ci trovavano al primo posto: negli ultimi 800 metri siamo stati carenti sotto il profilo della brillantezza e dell’assieme ma sicuramente avremo occasione per rifarci più avanti”.
Il posto in barca non è assicurato, Giorgio lo sa. “Essere su una barca olimpica dopo aver vinto il titolo sull’otto nel 2006 e il bronzo nel 2007 è un motivo di grande soddisfazione ma né io né i miei attuali compagni d’equipaggio intendiamo cullarci sugli allori: sappiamo bene che in Italia ci sono altri ottimi pesi leggeri e con loro sarà una bella, sana e stimolante competizione per i quattro carrelli del quattro senza leggero”.
A pagina 41 di “Tutto questo per un oro” c’è una bella poesia scritta da Giorgio: da dedicare a tutti i vogatori che inseguono il proprio sogno.

Sei nella tua barca
nell’Oceano
le onde cullano la tua anima.
Pensi.
Pensi.
Non sai cosa stai facendo,
non sai cosa stai aspettando,
o forse si,

in attesa che qualcosa ti indichi una via.
La via del tuo cammino,
i tuoi sogni,
il modo di realizzarli.
Eccola,
forse aspettavi lei.
Quest’onda dolce nel cullare la tua anima

ti ha fatto cambiare la rotta,
che sia quella giusta,
la via del tuo destino,
finalmente cambiato.
Solo ora potrai continuare a sognare.
E non smettere mai di farlo perché
quando cesserai, la tua rotta cambierà di nuovo.