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Alin Zaharia, Il Mondiale? Un’emozione molto grande

mercoledì 12 Agosto 2009

Alin Zaharia, Il Mondiale? Un’emozione molto grande

ROMA, 12 agosto 2009 – “Fa parte del gioco”. La sportività di Alin Zaharia, campione mondiale indoor in carica, varca ogni confine.
La storia insegna l’incapacità di molti atleti nel saper vincere, l’assenza di rispetto nei confronti dell’avversario: sapere perdere è una delle più grandi virtù per uno sportivo, soprattutto se la sconfitta viaggia sul filo dei decimi.
Trenta centesimi dalla Lituania, poco più di mezzo secondo dalla Romania: eppure, al di là dell’inevitabile sconforto e amarezza per la medaglia sfumata, il doppio di Francesco Cardaioli e Alin non ha dato il minimo segnale di rabbia e anzi ha poi rivolto i complimenti agli avversari.
Alin Zaharia nasce a Bacau in Romania il 23 maggio 1991 e lascia il suo paese per motivi di lavoro di suo papà.
“Ha avuto una bella offerta e allora abbiamo deciso di trasferirci: mi sono ambientato molto velocemente anche perche la gente e molto ospitale”.
Dal 2004 rema a Torino: destinazione Armida.
“Prima del canottaggio ho praticato altre discipline sportive e poi un giorno, per caso, ho deciso di provare pure questo sport meno conosciuto degli altri: bello e salutare, allora ho continuato anche perche c’era molta competizione”.
In Francesco Cardaioli il partner perfetto per affrontare un Mondiale difficile come Brive la Gaillarde.
“Abbiamo pregi e difetti entrambi, posso garantire di aver conosciuto solo i pregi di Francesco: forse lui è troppo competitivo e freddo dal punto delle emozioni ma devo riconoscere che quest’ultimo è forse anche un vantaggio”.
La finale è ancora scolpita nella sua mente.
“Ero molto teso ma avevo voglia di fare bene: appena partiti abbiamo solo pensato alla gara e abbiamo dato tutto fino in fondo cercando di recuperare la non buona partenza. Mi ritengo abbastanza soddisfatto di come è andato il Mondiale: dispiace un po’ per il risultato alla fine fa parte del gioco”.
E, infine, c’è anche spazio per i ringraziamenti.

“Sono grato a tutti coloro che mi hanno aiutato e mi sono stati vicino:Francesco, Walter, Rocco, Claudio, Dario, i compagni di nazionale e quelli societari.

E’ un’emozione molto grande che spero di riprovare presto”.