Marinai d’Italia: C’eravamo anche noi alla Vogalonga!

MILANO, 4 giugno 2009 – La nostra avventura è cominciata durante l’inverno quando, fra le tirate al remoergometro e i giri dell’Idroscalo, ci siamo detti che sarebbe stato bello trovare un evento che permettesse di finalizzare i nostri allenamenti ed il piacere di stare insieme.

Ma come fare? Eravamo più di otto… e non proprio giovanissimi…
In nostro aiuto è arrivato il solito Bassi con le barche vikinghe.

Barche forti, avvezze a climi più rigidi del nostro, ma capaci di contenere i nostri entusiasmi, le vogate maldestre di chi non è nato canottiere e i colpi di vento.
Fino a fine Maggio la “vikinga” è diventato il nostro punto d’incontro nel progetto di partecipazione alla Vogalonga.

E quando il grande giorno è arrivato, ognuno di noi, anche se veterano della regata, ha capito il perché di tanto sforzo.

Venezia, città troppo affascinante per non colpire con violenza l’animo di chi si addentra fra i suoi canali e le sue calli, era lì, regina di un tempo ormai passato che la mano dell’uomo non riesce ad aiutare. Con le sue briccole abbracciate e corrose dall’acqua e dal vento, con i suoi muri spaccati e i silenzi dell’Arsenale o con i colori sgargianti delle case di Burano, con l’allegria e la cordialità dei suoi abitanti o con le note di una batteria a metà percorso ci ha accolti e coccolati anche nei momenti in cui il vento, il freddo ed altre esigenze sembravano sopraffarci.

Cara Venezia, cara Remiera dell’Arsenale della Marina Militare, grazie per averci ospitati e arrivederci all’anno prossimo.

E un grazie grandissimo ai miei compagni d’avventura dell’ Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Milano che con le loro battute, i loro brontolii ed i piccoli gesti di attenzione hanno reso ancor più memorabili queste giornate: – Mario De Luca, Mario Giorcelli, Davide Giorcelli, Claudio Andreani, Giancarlo Mura, Gianni Vercellio, Giuseppe Lodi, Andrea Segale, Antonio Attanasio, Richard Carr, Manuela Porcaro, Alessandro Cameli, Sergio Colella, Leonardo Formigli.

Grazia Serembe