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Intervista ai due assi nella manica

venerdì 1 Maggio 2009

Intervista ai due assi nella manica

     
 

Intervista ai due assi nella manica

XINJIN, 01 maggio 2009 – Grande successo per il team lombardo alla cerimonia inaugurale. L’ottima figura è stata resa possibile grazie a due professionisti della musica: Margherita Colombo, pianista milanese, e Fabrizio Bosio, tenore cremonese. Margherita è diplomata in pianoforte con specializzazione nell’opera lirica. Frequenta l’ultimo anno di composizione e direzione d’orchestra presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Lavora come maestro collaboratore presso il teatro “Donizetti” di Bergamo. Fabrizio frequenta l’ultimo anno del conservatorio “Giuseppe Verdi di Milano”. Il suo percorso formativo ha visto come insegnante principale del conservatorio il maestro Vittorio Terranova, come perfezionamento il soprano Katia Ricciarelli e il tenore Jaim Aragaal. Eccomi in loro compagnia all’ Lijin Hotel di Xinjin (Chengdu).

Partiamo da un vostro grande successo e, di riflesso, anche per l’Italia. La prima sera avete regalato una pillola della vostra bravura nella hall dell’albergo e l’organizzazione vi ha chiesto di registrare lo spot per CCTV, il massimo emittente della tv cinese, e per i promo trasmessi in radio. Ve lo aspettavate e come è stato?

Margherita: ho trovato un pianoforte nella hall e subito il mio istinto per la musica mi ha spinto a suonare giusto per il piacere di stare con tutto il team lombardo. Da li è iniziato tutto. La cosa che mi ha colpito di più sono stati gli applausi del personale cinese, su un performance praticamente improvvisata. Noi facciamo musica classica e non capita spesso di poter suonare per spot o tv, una doppia soddisfazione quindi.

Fabrizio. Sono molto orgoglioso di cantare per la tv cinese e spero in futuro di poter collaborare ancora con la Cina per concerti o manifestazioni pubbliche di ogni genere. Mi piacerebbe anche incidere dei cd di musica italiana per poter promuovere la nostra arte nel mondo, questo potrebbe essere l’inizio.

International Rowing Show, una regata di grande importanza e voi sul palco a presentare l’Italia. Quali sono le vostre emozioni?

Margherita. Per il momento non mi capacito ancora della grande possibilità. L’emozione è sicuramente forte. Poter partecipare, anche se non sul lato sportivo, mi fa sentire parte integrante di questa grande avventura dei canottieri. Il mio lato sportivo emerge dalla musica. Poi cantare due brani della tradizione italiana dall’altra parte del mondo è certamente motivo d’orgoglio per noi italiani.

Fabrizio. Sono emozionato perché comunque è un’ esperienza unica e irripetibile. Avere la possibilità di incontrare tante culture che amano il sano sport è di certo una grande opportunità.

Quali brani canterete?

Margherita, Fabrizio. Sole mio di A. Capua e Nessun Dorma dalla Turandot di Puccini. Due brani internazionali, conosciuti in tutto il mondo.

So che un vostro obiettivo è quello di coinvolgere anche gli atleti italiani, è vero?

Margherita. Verissimo anche se loro non sono molto d’accordo, ci riusciremo

Fabrizio. Vorrei provare a insegnare la tecnica del canto ai canottieri ma fin ora non ho trovato molti consensi, ci riuscirò.

Un mondo a voi sconosciuto, quello del canottaggio. In 3 giorni avete avuto modo di iniziare a scoprirlo, anche assistendo agli allenamenti. Cosa ne pensate?

Margherita. Ho scoperto un mondo completamente nuovo e tremendamente affascinante. La cosa che mi ha colpito di più, soprattutto assistendo all’allenamento di questa mattina, è stata la passione e l’amore che gli atleti ci mettono per poter garantire la massima prestazione. La preparazione della barca mi ha ricordato la preparazione di un orchestra, puntigliosa e nei minimi dettagli. Lo spirito di gruppo e la sensazione che tutti siano una parte importante della squadra sono altri aspetti in comune con la musica, ciò si dovrebbe avere anche nella vita quotidiana.

Fabrizio. Pensavo fosse uno sport basato sulla forza e sul vigore fisico invece mi accorgo che ci sono molti aspetti tecnici da curare. È molto bello vedere anche diversi paesi e culture che praticano il canottaggio con la voglia di partecipare e divertirsi senza la smania della vittoria.

Al ritorno inizierete a remare anche voi?

Margherita. Emm … nella fantasia magari si, però chissà…

Fabrizio. Ho già provato questa mattina sul campo, devo dire che potrebbe migliorare la mia respirazione. È un aspetto fondamentale per chi canta e quindi non escludo questa possibilità.

Luca Broggini
Uff. Stampa FIC Lombardia