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La Lario rilancia il progetto disabili sognando Poznan

martedì 31 Marzo 2009

La Lario rilancia il progetto disabili sognando Poznan

La Lario rilancia il progetto disabili sognando Poznan
Ampliata la base degli atleti grazie all’Istituto Villa Santa Maria e all’Ipsia Ripamonti Un contributo del vicesindaco del Comune di Como e il finanziamento della Fondazione Cariplo garantiranno un lavoro quadriennale  

COMO, 31 marzo 2009 – “Ci rivediamo a quasi un anno di distanza dalla prima gara di Adaptive Rowing, il canottaggio per disabili – ha esordito il presidente della Canottieri Lario G.Sinigaglia, Enzo Molteni alla presentazione del progetto disabili 2009 – e non solo per dire che la Lario anche quest’anno sarà alla “Pasqua del canottaggio” in programma domenica all’Idroscalo di Milano con un equipaggio adaptive. Non sappiamo se arriverà una vittoria come nel 2008 anche perché questa in realtà non è la cosa più importante”. “Importante invece poter annunciare che il “progetto disabili” della Canottieri Lario prosegue e grazie alla Fondazione Cariplo, che ringrazio qui pubblicamente – l’avvocato Giuseppe Guzzetti si scusa per l’assenza, ma oggi per la Fondazione è giorno di consiglio – grazie al vicesindaco del Comune di Como, Francesco Cattaneo e a due enti qui presenti, l’Istituto Villa Santa Maria e l’Ipsia Ripamonti, possiamo guardare con ottimismo al futuro”.
“Con un contributo di 5mila euro dell’amico vicesindaco, assessore allo Sport e ai Servizi Sociali, Francesco Cattaneo, finalizzato al progetto e con il sostegno della Fondazione Cariplo, che ci consentirà di dotare la nostra sede dei requisiti per l’accesso ai disabili, oltreché di sostenere l’attività dell’adaptive, possiamo ora allargare ulteriormente la nostra base di atleti e pensare in grande. Oggi la Canottieri Lario è una delle 15 società italiane affiliate alla Federazione per l’Adaptive Rowing”. Recentemente Paola Grizzetti, commissario tecnico della nazionale Adaptive Rowing, parlando del futuro del canottaggio disabili ha annunciato il desiderio di portare ai prossimi Mondiali di Poznan non solo un “quattro con” di disabili fisici, ma anche un equipaggio di disabili mentali. In tal senso la Grizzetti ha chiesto la collaborazione delle società sportive italiane e la “Lario – ha detto Molteni – con il sostegno di tutto il consiglio e in particolare del neopresidente della sezione adaptive, il dottor Paolo Tornari, risponde “presente”.
Questo grazie all’Istituto Villa Santa Maria di Tavernerio della presidente Gaetana Mariani, e del terapista Fausto Panizza. “Fausto – ha ricordato Molteni – è ormai un amico della Lario, un amico del canottaggio, che ha respirato per tanti anni nella sua Mandello Lario grazie al medico e oro di Seul, Piero Poli”.
“I contatti con il commissario tecnico azzurro Paola Grizzetti sono costanti – ha detto Panizza, presente ieri con la neuropsichiatria infantile Cinzia Triscari – Paola ha chiesto di portare ad allenarsi nel centro federale di Gavirate due nostri atleti, Luca Varesano e Beatrice Livio, non è detto che uno dei due o entrambi possano entrare nella nazionale Adaptive”.
Molteni ha annunciato poi l’allargamento del progetto all’Ipsia Ripamonti. “Se con Villa Santa Maria vogliamo proseguire questa splendida collaborazione – ha detto ancora Molteni – per la necessità di allargare la base, grazie in particolare al nostro consigliere, Maurizio Ballabio, che nella scuola di via Belvedere gioca in casa – la moglie Caterina è una delle insegnanti di sostegno – è nata la collaborazione con l’Ipsia Ripamonti di Como del preside Pasquale Clemente”.
La Ripamonti di Camerlata è la scuola superiore di riferimento provinciale per i disabili, ne gestisce una settantina che a turno stanno provando con i loro insegnanti e il nostro prezioso collaboratore e docente Isef, Andrea Tenca il canottaggio qui alla Lario.
“Devo ringraziare la Canottieri per questa opportunità la Canottieri Lario – ha detto la professoressa Fabrizia Turconi, referente per le attività sportive dei disabili alla Ripamonti – Siamo al giro di boa, ossia una quarantina di nostri ragazzi hanno già provato il canottaggio e a breve li porteremo tutti e 70, c’è grande entusiasmo per questo progetto che ha avuto l’appoggio dell’ufficio scolastico provinciale, qui rappresentato da Laura Peruzzo e Pietro Gini che ci sono sempre vicini. La Ripamonti è anche Centro servizi per la provincia di Como, quindi potremmo estendere il progetto anche ai disabili di altre scuole”.
“Il Comune ha voluto dare questo contributo mirato a questa che può sembrare un’attività marginale – ha detto il vicesindaco Francesco Cattaneo – perché, lo dico da appassionato di calcio, gli enti pubblici devono sostenere proprio lo sport cosiddetto minore. Ancor di più se si tratta di uno sport come il canottaggio e di una società come la Lario attenta da sempre anche a chi è meno fortunato, chi ha delle difficoltà. Anzi lancio una proposta al presidente Molteni e il Comune è pronto a fare la sua parte, perché non creare un centro federale di canottaggio disabili qui alla Lario?”
“Ringrazio l’assessore delle belle parole, ma riguardo al centro federale devo dire, avendo seguito da dentro la federazione il suo sviluppo, che il centro di Gavirate è già perfetto e anche relativamente vicino a noi, il nostro obiettivo sarà semmai portare in azzurro qualche atleta disabile”.
Uno sguardo infine al futuro oltre l’Idroscalo. “Il calendario remiero dopo Milano prevede due altri appuntamenti quest’anno: Torino e Gavirate.
“A noi della Lario piace sognare e sarebbe bello essere presenti almeno ad una delle due gare con due equipaggi, uno del Villa Santa Maria e, perché uno della Ripamonti – ha concluso Molteni – Quest’anno sarà difficile, forse impossibile, ma il prossimo anno la Lario vorrebbe partecipare a tutte le manifestazioni Adaptive con propri equipaggi e magari organizzare una regata a Como o a Pusiano” ha concluso Molteni.
 
Daniele Gilardoni
Il nove volte campione del mondo di canottaggio (6° atleta del Pianeta in attività secondo l’ultima classifica internazionale) è testimonial di questo nuovo progetto disabili alla Canottieri Lario. “Ogni volta che vedo remare un equipaggio di disabili mi stupisco dei progressi tecnici dei ragazzi. Il canottaggio può aiutare chi è meno fortunato nello svolgere attività fisica e nel vivere uno sport all’aria aperta”. “Per quanto riguarda il progetto di quest’anno, anche il mio obiettivo è il mondiale polacco, potrebbe essere il numero 10 e se davvero un atleta adaptive della Lario dovesse arrivare a Poznam sarò felice di seguirlo fino alla gara e di festeggiare con lui una partecipazione che da sola varrebbe quanto una medaglia d’oro”.

Christian Beretta
Se la Lario ha una squadra disabili è anche merito di una persona che ho incontrato alcuni anni fa, Christian Beretta, che per vent’anni ha mietuto successi nel nuoto per diversamente abili, ha partecipato alle Paralimpiadi di Barcellona 1992 e ora ha messo lo stesso entusiasmo nel canottaggio disabili. Christian si divide tra il ruolo di capitano della squadra disabili e valido Master della Lario. Domenica 22 nella regionale di Eupilio, ha chiuso al quinto posto con il quattro di coppia con dei vogatori d’eccezione quali Davide Noseda (capovoga) allenatore degli Allievi e Cadetti, Fabrizio Quaglino, tesoriere della società e Maurizio Ballabio, consigliere e direttore del centro di avviamento allo sport. “Se devo fare un bilancio della mia attività sportiva – ha detto Beretta – la vittoria dello scorso anno all’Idroscalo di Milano mi ha dato la più grande gioia della mia vita”.
 
 
Cos’è l’Adaptive Rowing
L’Adaptive Rowing è ormai una realtà in Italia, il quattro con azzurro è campione paralimpico in carica e sarà l’equipaggio da battere anche ai Mondiali di Poznan in Polonia (dal 23 al 30 agosto). Il responsabile tecnico della nazionale adaptive, Paola Grizzetti ha l’obiettivo (annunciato nei giorni scorsi a “Radiocanottaggio”) di portare anche un equipaggio di disabili psichici ai Mondiali. La Fisa, Federazione internazionale di canottaggio ha infatti ulteriormente diviso le categorie di partecipanti.
 
Le categorie
Sono diverse le classi di barche, ossia le specialità dell’Adaptive. La prima divisione riguarda la possibilità o meno di poter utilizzare alcune parti del corpo.
LTA (Legs “gambe” – Trunk “tronco” – Arms “braccia”) è per gli atleti che possono usare tutto il corpo nel gesto. La categoria comprende i non vedenti, gli amputati ad un arto, gli affetti da altre disabilità fisiche che non compromettono completamente i movimenti (gambe, tronco e braccia) e i disabili mentali.
TA (Trunk “tronco” – Arms “braccia”) è per chi non ha l’uso delle gambe. Il sedile è fisso. Si gareggia in singolo e in doppio misto, un uomo e una donna
A (Arms “braccia”) è per chi può utilizzare solo le braccia, ossia generalmente chi ha lesioni alla colonna vertebrale. Le gare vengono effettuate in songolo.
Le gare dell’Adaptive si svolgono sulla distanza dei 1.000 metri, ossia la metà della distanza olimpica del canottaggio (2.000).
A Milano la Canottieri Lario gareggerà con un 4+ (quattro con) GIG misto

(nella foto allegata, il vasca voga Christian Beretta, Daniele Gilardoni, Francesco Cattaneo e Enzo Molteni)

Paolo Annoni vicepresidente allo Sport
e Ufficio Stampa 347.9744302