Un comitato promotore per il bacino remiero di Roma
mercoledì 18 Marzo 2009
Un comitato promotore per il bacino remiero di Roma
UN COMITATO PROMOTORE PER IL BACINO REMIERO DI ROMA
ROMA, 18 febbraio 2009 – Introdotto da Riccardo Viola, presidente del CONI provinciale di Roma, si è svolto un interessante scambio di opinioni tra le Federazioni acquatiche interessate alla costruzione di nuovi impianti sportivi.
Nella sede CONI di via Flaminia nel pomeriggio di martedì 17 marzo si sono incontrati i rappresentanti regionali di Canottaggio, Canoa, Nuoto, Vela, Triathlon, Pesca Sportiva e Nuoto Pinnato, Sport Paraolimpico. “Scopo di questa assemblea -ha affermato il Presidente Viola- è quello di fare squadra al fine di perseguire obiettivi comuni anche nei confronti del dialogo con gli amministratori locali. Nei prossimi dieci giorni sono programmati sei incontri per l’elaborazione di un documento programmatico che raccolga proposte e suggerimenti in merito all’impiantistica sportiva”.
In questo contesto l’intervento dell’Ing. Marcello Scifoni, presidente del Comitato regionale Lazio della FIC ed estensore del progetto di massima del bacino remiero di Roma, ha trovato interlocutori attenti pronti ad elaborare suggerimenti ed offrire collaborazioni. “E’ una operazione imprenditoriale che si fonda su una forma di scambio” quella che ruota attorno il progetto di un bacino che si delinea sempre più come impianto multiforme con annessa una città dello sport dai connotati ludici e commerciali.
L’intervento dell’ing Scifoni ha analizzato le caratteristiche del sito sia nei suoi aspetti ottimali dal punto di vista dei collegamenti, sia della tipologia dell’area che si presenta totalmente sgombra da manufatti. Utilizzata per scopi agricoli la tenuta della Marcigliana, situata a nord della località Settebagni sulla via Salaria, presenta grandi emergenze archeologiche e paesaggistiche. Discipline sportive poco invasive dal punto di vista ambientale possono inserirsi correttamente in un contesto di rara bellezza sia per la presenza del Tevere che di sistemi collinari ancora oggi coperti da vegetazione boschiva autoctona.
E’ un bacino per sport acquatici quello che si prospetta: con impianto di slalom per la canoa, con un campo di regata per giovani velisti, con la possibilità di ospitare gare di nuoto dalle distanze considerevoli (5, 10, 25 Km) e competizioni di triathlon. Soprattutto, inserito in questo spazio dedicato allo sport, spicca un’area ospitalità di 400 stanze per accogliere raduni nazionali ed il pubblico delle grandi occasioni.
Si vuole evitare ciò che è successo con il bacino olimpico di Atene: costato oltre 40 milioni di euro, rappresenta oggi la classica “cattedrale nel deserto” poiché separata da ogni contesto aggregativo. L’attivazione di sinergie consentirà di costruire occasioni per il tempo libero tenendo conto che tutto il progetto è inserito in un quartiere, il IV Municipio del comune di Roma, di oltre 240.000 abitanti.
La presenza dell’ing. Di Paolo, dirigente dello stesso Municipio, testimonia l’interesse degli amministratori locali per tutto il progetto che arricchirebbe il territorio di un centro di aggregazione dalle spiccate qualità olimpiche.
E i soldi per realizzare tutto ciò? I calcoli dei tempi di ammortamento dell’investimento, valutati in 33 milioni di euro, sono straordinariamente brevi: in soli 5 anni è previsto il rientro dei capitali per la costruzione di un manufatto che diverrebbe di proprietà pubblica. Pino Lattanzi Ufficio Stampa comitato Lazio