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Ing. Toncelli, L’interpretazione dei dati in barca

sabato 17 Ottobre 2009

Ing. Toncelli, L’interpretazione dei dati in barca

NAPOLI, 17 ottobre 2009 – Tocca al “rinforzo” del settore Ricerca e Sviluppo del Cantiere Filippi aprire gli interventi della giornata di sabato: laureato in Ingegneria Aeronautica, Gian Maria Toncelli parla del valore dei dati acquisiti in barca e delle indicazioni che possono trarre gli allenatori: tanti gli esempi illustrati nel corso della sua esposizione.
“Noi siamo più volte impegna menti nell’addestramento e nell’utilizzo del software Kimè, simulazione al vero del movimento in barca del canottiere con il relativo beccheggio: è noto a tutti che il moto di una barca che si sposta linearmente è un conto, il moto con beccheggio è molto più complicato”.
Ancora sul programma Kimè, già ben evidenziato ieri dall’ingegner Alessansro Placido.
“C’è la necessità di scomporre il moto del vogatore e inserirlo in un programma di calcolo: utilizzando poi una camera oscura e ponendo cellule foto riflettenti in tre punti differenti, si vede la precisione del movimento dell’atleta”.
E’ in barche con beccheggio limitato come quattro o otto che il programma Kimè si avvicina notevolmente alla realtà del campo: i dati che si ricavano sono fondamentali per testare l’imbarcazione e interpretare i sensori può dar l’idea di come il vogatore scarica le forze su pedana, carrello e remi.
E’ interessante conoscere l’angolo del remo, l’accelerazione e la velocità della barca .
Toncelli mostra grafici base illustranti angolo di attacco e uscita, andamento forza espressa dall’atleta fornendo chiavi di lettura ai tecnici.
“L’acquisizione dati è utile per esser sempre a bordo, comprendere la validità di un programma di allenamento e i punti deboli di un atleta per potere intervenire: teniamo sempre conto dei fattori esterni come temperatura dell’acqua, vento e onda”.

 
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