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Comunicato Stampa

giovedì 18 Settembre 2008

Comunicato Stampa

Il lago di Sabaudia

Sorprende come un lago di non eccelse dimensioni (3,94 Kmq) abbia potuto avere nella sua storia più nomi: dall’antico “sinus Circejus” dei romani, alla dizione medievale di lago della “Sorresca” e “lacus qui dicitur Paula”, fino al moderno nome di Sabaudia.
E’ noto che l’origine dei toponimi risale a tradizioni oppure alle funzioni che un determinato luogo aveva. L’antica tenuta della Sorresca prendeva il nome dal canale navigabile costruito sotto l’impero di Nerone nel primo secolo dopo Cristo: letteralmente il vocabolo nella lingua latina indica proprio un canale navigabile. Fino al ‘700 era questo il nome della tenuta attorno il lago di Paola. La bella chiesa di Santa Maria della Sorresca, che con la sua particolare torre campanaria si colloca in riva allo stesso lago, prende il nome dal fondo in cui fu costruita nel XII secolo; la leggenda vuole, invece, che la denominazione nasca da un evento miracoloso: l’emersione (surrexit) di una statua lignea della Madonna. Il mescolarsi di storia e tradizione spiega anche il nome Paola che non è da attribuirsi all’omonima torre su monte Circeo, la cui costruzione fu voluta dal pontefice Paolo III, ma dal latino paula che può essere tradotto con “spalla”.
Alle spalle del Circeo, quindi, si estendeva uno specchio d’acqua nella tenuta della Sorresca di pertinenza dei monaci benedettini di Subiaco. Dal 1888 il lago è di proprietà della famiglia Scalfati che, attraverso la società Vallicola, autorizza l’uso delle acque per regate di canottaggio.


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