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Comunicato Stampa

giovedì 18 Settembre 2008

Comunicato Stampa

Cala il sipario su Pechino
Per la Cina trampolino da 28 mld, rotta del the verso Londra 2012. Con Du Toit e Pistorius il Sudafrica cancella il confine con le Olimpiadi

PECHINO, 17 settembre 2008 – Una cerimonia all’insegna dello sfarzo ha fatto scendere il sipario sui sette anni di preparativi e l’investimento da 28 miliardi di euro che per sei settimane hanno fatto di Pechino la capitale mondiale dello sport. Con la chiusura odierna delle Paralimpiadi, seguite alle due settimane di perfezione delle Olimpiadi di agosto, la Cina ha lasciato il testimone a cinque cerchi mettendo un punto esclamativo su un’operazione finanziaria e d’immagine che ha dato un ulteriore impulso all’ascesa della superpotenza asiatica verso il ruolo di nazione leader del 21.mo secolo.

Incorniciata dal tutto esaurito dei 91mila spettatori dello stadio del Nido d’Uccello, la cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi è culminata nello spegnimento della fiamma olimpica, il momento del passaggio di consegne definitivo a Londra 2012. Come accaduto al termine delle sfarzose Olimpiadi dello scorso mese, i vertici dello sport hanno ringraziato gli organizzatori cinesi per l’allestimento delle due rassegne sportive, sottolineando in particolare la magnificenza delle strutture, l’organizzazione capillare e la grande affluenza di pubblico registrata anche negli 11 giorni delle Paralimpiadi.

I Giochi riservati agli atleti con diversa abilità sono filati via in condizioni atmosferiche ideali, con traffico cittadino scorrevole e neanche l’ombra dell’inquinamento temuto durante le Olimpiadi. L’efficienza e la vivibilità di Pechino, ad ogni modo, da sabato saranno solamente un ricordo. Il prossimo weekend segnerà la fine delle misure restrittive imposte alla circolazione e alle attività maggiormente inquinanti: nelle strade della metropoli cinese torneranno i due milioni di veicoli tenuti in parcheggio durante le Olimpiadi e le Paralimpiadi, mentre l’industria pesante uscirà da ben due mesi di letargo forzato.

«Questi Giochi sono stati straordinari», ha affermato Philip Craven, presidente del Comitato Paralimpico Internazionale. Poi il passaggio del testimone, celebrato dal sindaco di Londra, Boris Johnson, e dal suo omologo pechinese, Guo Jinlong. Come accaduto al termine delle Olimpiadi, la capitale britannica ha dato un assaggio dei Giochi del 2012 facendo sfilare nell’avveneristico stadio della capitale cinese un caratteristico bus rosso a due piani.

Poi uno stop alla cerimonia, dovuto all’ingresso della ‘Signora del Thè, che ha unito Cina e Gran Bretagna nel cliché della loro bevanda tradizionale. Filo doppio, tra Pechino e Londra, visti i successo ittenuti dalle rispettive squadre in queste Paralimpiadi. La Cina ha svettato nel medagliere con 211 medaglie di cui 89 d’oro, mentre la spedizione dell’Union Jack ha portato 102 atleti sul podio (con 42 ori) precedendo la superpotenza statunitense (99 medaglie, 36 d’oro).

Oltre all’aspetto economico e politico dell’intera operazione Pechino 2008, le Olimpiadi e le Paralimpiadi hanno avuto un peso potenzialmente epocale anche sul fronte sportivo. Le due facce del movimento olimpico sono state unite dalla nuotatrice sudafricana Natalie Du Toit: amputata della gamba sinistra nel 2001, la connazionale del più noto Oscar Pistorius ha conquistato cinque ori alle Paralimpiadi dopo essersi confrontata con i normodotati nella kermesse a cinque cerchi di agosto. Ha dominato anche Pistorius, che alle Paralimpiadi ha conquistato l’oro nei 100, 200 e 400 metri piani chiudendo in grande stile la stagione del trionfo ottenuto di fronte al Tribunale di Arbitrato Sportivo di Losanna.

Pistorius, amputato ad entrambe le gambe all’altezza delle ginocchia prima di poter pronunciare le prime parole, ottenne la possibilità di tentare la qualificazione alle Olimpiadi dopo avere smentito – di fronte alla corte sportiva svizzera – il parere negativo della Iaaf sulle sue protesi in carbonio. La federatletica internazionale, in seguito ad alcuni studi commissionati in Germania, aveva inizialmente precluso allo sprinter sudafricano la possibilità di confrontarsi con atleti normodotati. Pistorius, che successivamente ha mancato il minimo per la qualificazione alle Olimpiadi nei 400 metri, punterà al debutto olimpico in occasione di Londra 2012. Ai Giochi britannici prenderà parte anche la Du Toit, che mira a nuotare gli 800 metri in vasca e la dieci chilometri in acque aperte.

Nel bilancio delle Paralimpiadi va messo anche il doping. Quattro atleti sono stati esclusi dalla manifestazione per avere scelto la scorciatoia della farmacologia: un nazionale tedesco di basket in carrozzina e tre powerlifters di Pakistan, Ucraina e Mali.

Oggi, intanto, il presidente cinese Hu Jintao ha approfittato di un pranzo con dignitari stranieri per annunciare che, spinto dalle Paralimpiadi, il governo di Pechino si impegnerà a favore di una maggiore tutela dei disabili, storicamente considerati tra gli ‘invisibilì della complessa società cinese.

Alle Paralimpiadi di Pechino hanno preso parte 4.000 atleti di 147 nazioni e territori. Tra quattro anni i partecipanti a Londra 2012 dovrebbero essere 4.200. Un aumento, quello previsto, in linea con la storia degli sport per atleti con diversa abilità. L’idea delle Paralimpiadi nacque infatti nel 1948 nella contea del Buckinghamshire (nordovest di Londra) sotto la spinta di un neurologo tedesco, Ludwig Guttman, deciso a dare una chance di pratica sportiva agonistica ai soldati feriti nella Seconda Guerra Mondiale.

FONTE: LA STAMPA


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