Comunicato Stampa
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 “E’ stata una gioia immensa, il coronamento di tre anni di lavoro. Rispettavamo tutti i nostri avversari, ma non abbiamo temuto nessuno”. Con queste parole Luca Agoletto, appena arrivato all’aeroporto di Fiumicino, ha commentato la grande impresa del Quattro Con misto azzurro che ha portato a casa la medaglia d’oro alle Paraolimpiadi di Pechino.E’ stata la tua prima partecipazione ad una Paraolimpiade? “Sì, ed è stata un’esperienza magnifica. Ci hanno trattati in maniera perfetta, nonostante tutti i problemi di cui si è parlato alla vigilia. Avevamo a disposizione dieci volontari ciascuno, mi è dispiaciuto molto partire”. Parlaci della vita al villaggio olimpico. “Il villaggio olimpico era veramente a misura di disabile, con tutte le infrastrutture necessarie. L’atmosfera era incredibile, abbiamo conosciuto atleti di ogni parte del mondo. Poi noi canottieri eravamo molto uniti”. Passiamo alle gare, vi aspettavate questo trionfo? “Come ho detto noi ci siamo preparati a lungo in vista di questo appuntamento. Gli inglesi erano molto forti, pensavano di vincere, ma siamo arrivati davanti a loro sia alle batterie che in finale. Ha contato anche il fatto di essere l’ equipaggio più leggero, nonostante la mia stazza”. E’ stato importante anche il rapporto umano che si è instaurato tra di voi? “Non è stato importante, ma fondamentale. Siamo tutti disabili con problemi differenti. Due di noi sono non vedenti, uno ha problemi alle braccia ed io alle gambe. Per compensare questi problemi così diversi e formare un grande equipaggio abbiamo vissuto per un mese praticamente in simbiosi”. E ora ti senti appagato? “Assolutamente no, queste gioie non fanno altro che aumentare la passione e la voglia di remare. Adesso un po’ di riposo, poi penserò già ai prossimi appuntamenti, come i mondiali”. Lorenzo Arduini Nella foto: Protopapa e Agoletto a Fiumicino – cliccare sull’immagine per ingrandirla |
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