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Comunicato Stampa

venerdì 12 Settembre 2008

Comunicato Stampa

Pechino 2008 l’oro olimpico del canottaggio arriva dal settore Adaptive.
IL TRIONFO DEL QUATTRO CON TIMONIERE AZZURRO

Il canottaggio lombardo ha seguito con grande attenzione e trepidazione l’evolversi della partecipazione italiana alle paralimpiadi di Pechino dove i canottieri azzurri hanno conquistato una meritatissima e strepitosa medaglia d’oro nel quattro con timoniere. Ma anche gli altri equipaggi italiani hanno avuto l’onore di misurarsi in un confronto acceso e di grande impatto agonistico e nelle varie posizioni di classifica il loro risultato è di grandissimo rilievo.
Con buona ragione possiamo dire che questi ragazzi devono essere l’orgoglio di tutti gli italiani: sul massimo gradino del podio di Pechino sono saliti Graziana Saccocci (Gavirate), Daniele Signore (Flora), Luca Agoletto e Paola Protopapa (Aniene), col timoniere Alessandro Franzetti (Gavirate). Questo equipaggio, e gli altri, hanno avuto il varo finale al Centro tecnico di riferimento realizzato alla Canottieri Gavirate ed il merito principale va ascritto all’entusiasmo di Paola Grizzetti, che è stata la grande ideatrice di una iniziativa che ora richiama con forza ogni attenzione su un settore di grande potenzialità nel suo futuro sviluppo.

Il progetto dell’adaptive rowing è iniziato in Italia nel 2003 (anno in cui si sono svolti i mondiali di canottaggio a Milano), in quella occasione Paola Grizzetti (allenatrice della Canottieri Gavirate) capì che il settore Adaptive ci avrebbe potuto dare parecchie soddisfazioni ed iniziò un lungo lavoro: superando le avversità è riuscita a costruire l’equipaggio che proprio ieri ci ha regalato questa bella medaglia.

L’armo italiano ha dimostrato subito la sua superiorità in acqua, quando martedì ha preso parte alla batteria. Ha vinto con un buon distacco la prima prova davanti agli inglesi secondi. Questa vittoria ha concesso ai nostri ragazzi una giornata di riposo mentre gli equipaggi avversari hanno dovuto scendere in acqua anche il giorno successivo per lottare per ottenere la qualificazione per la finale. Era però troppo presto per cantare vittoria: solo alla fine, con le note dell’Inno di Mameli, avremmo potuto esultare.

La gara decisiva l’11 settembre alle 17:20 (ore 11:20 in Italia, un momento da ricordare): gli azzurri, in corsia quattro, avrebbero dovuto fare particolare attenzione all’equipaggio cinese alla loro sinistra (vincitore della seconda batteria), poi arrivato quinto ed a quello americano ed inglese, rispettivamente in corsia cinque e due: era importante non sottovalutare gli avversari.

La gara sì è svolta in maniera ineccepibile: al via i nostri ragazzi partono e mettono subito in chiaro che saranno loro a “fare il passo”: ai 250 metri conducono con un secondo e mezzo di vantaggio sui cinesi (secondi). Le pale si muovono bene ed il vantaggio continua ad aumentare: quasi quattro secondi a metà gara e un po’ più di cinque nell’ultima frazione, a 250 metri dall’arrivo. Sul finale il verdetto è decisivo, non c’è necessità di fotofinish, l’armo italiano è nettamente primo, poi gli americani e terzi gli inglesi.

Lo scorso maggio a Gavirate, presso la sede della canottieri, è stato inaugurato ufficialmente il nuovo Centro Tecnico Federale di Adaptive Rowing che regala già al nostro paese un oro olimpico.
La società, rappresentata dal presidente Giancarlo Pomati, ed in particolare l’allenatrice e responsabile tecnico della squadra, Paola Grizzetti, hanno lavorato parecchio e dedicato molto tempo alla realizzazione del progetto.

Ed ecco dal sito ufficiale della federazione le dichiarazioni di Paola:
“Sono felicissima di aver conquistato questa medaglia d’oro come allenatore. Avevo già partecipato come atleta ad un’Olimpiade, ma farlo di nuovo come tecnico di questi fantastici ragazzi è stato bellissimo, ed i risultati ottenuti dalla squadra a Pechino mi riempiono di soddisfazione.
Sono davvero contenta per la medaglia d’oro conquistata, ma sono anche molto orgogliosa dei risultati che hanno ottenuto tutti gli equipaggi azzurri presenti a queste Paralimpiadi.
É importante considerare anche la potenzialità promozionale che questo successo può avere per la pratica dell’Adaptive Rowing. La Federazione Internazionale consente di allestire barche miste uomini e donne e nelle 3 specialità adaptive si possono mettere insieme diversi atleti con diverse disabilità in maniera che veramente tutti abbiano la possibilità e la gioia di provare lo sport del canottaggio.”

Un grosso contributo è stato dato inoltre dagli allenatori Giovanni Calabrese, bronzo alle olimpiadi di Sydney 2000, e Renzo Sambo, oro alle olimpiadi in Messico del ’68. Uno staff tecnico di tutto rispetto seguito da un medico di altrettanto spessore: Piero Poli, laureato in medicina nel ’86 con 110 e lode e medaglia d’oro alle olimpiadi di Seoul nel 1988.

I nomi di Paola Protopapa, Luca Angoletto, Daniele Signore, Graziana Saccocci ed Alessandro Franzetti sono ora parte della storia remiera e non saranno più dimenticati: per primi hanno vinto le paralimpiadi di canottaggio, alla prima edizione.
Ma non dimentichiamo anche quanti sono rimasti nell’ombra, avendo dato un contributo assai importante a questo successo, un risultato che si basa sulla partecipazione dei vari Angelo Bolis, il germignaghese che il canottaggio lo sogna anche di notte e che dopo avere contribuito alla crescita e qualificazione di questa barca a Pechino è arrivato come riserva. Ed era talmente emozionato dal risultato dei suoi amici, come ricorda il giornalista varesino Roberto Bof, da non riuscire a seguire la scena conclusiva. Ma anche l’altra riserva gaviratese, Mahila Di Battista, 21 anni, divenuta la mascotte del gruppo. Ed a loro si aggiungono i nomi di altri che poi hanno dovuto fermarsi, come Gaetano Marchetto, che in cinque anni si è massacrato di allenamenti. Ed anche l’altro varesino, Marco Re Calegari, che ai Mondiali di Gifu ha vinto l’argento nel singolo. Un trionfo che vede al centro la Canottieri Gavirate, dove con pazienza è stato costruito questo quattro con timoniere, cresciuto gradatamente dal decimo posto dei Mondiali di Banyoles del 2004, al sesto di Gifu 2005, sesti a Eton 2006 e quarti a Monaco 2007.

Di Pechino ricordiamo ancora il quarto posto del doppio, formazione mista con Daniele Stefanoni (Gavirate) e Stefania Toscano (Milano), il settimo di Agnese Moro (Ospedalieri Treviso) nel singolo femminile e Simone Miramonti (singolo maschile).

Ferruccio Calegari
Ufficio Stampa FIC Lombardia