CARBONCINI E SARTORI: “CON LA GRAN BRETAGNA UNA BUONA GARA MA NON ERAVAMO ANCORA AL MASSIMO. NOI, DI SOLITO, MIGLIORIAMO STRADA FACENDO”
SUNYI, 9 agosto 2008 – Secondi di poco alla Gran Bretagna al termine di una batteria molto bella, vibrante lottata bordo a bordo per tutti i 2 mila metri del percorso. Ma anche le altre batterie sono state entusiasmanti. “Di 13 barche iscritte al quattro senza – ci dice il gigante Alessio Sartori, il pontino campione olimpico e plurimedagliato iridato delle Fiamme Gialle – almeno una mezza dozzina hanno le carte in regola per puntare all’oro. Noi abbiamo lavorato molto tutto l’inverno e abbiamo fatto una buona preparazione in altura a Livigno, ora si tratta di vedere quale velocità riusciremo a raggiungere qua a Livigno. La gara di oggi è stata molto intensa ma alla prima uscita noi non siamo mai al massimo, cresceremo”.
“Con i Giochi olimpici avevo un conto in sospeso – continua Lorenzo Carboncini, poliziotto toscano di Limite sull’Arno – perché dopo il nono posto sull’otto ad Atlanta e l’argento di Sydney sul quattro, prima di Atene fa il direttore tecnico mi dirottò su una barca non olimpica per disputare i Mondiali in quattro con. Vinsi il titolo iridato ma il sogno di tornare in azzurro alle Olimpiadi ha sempre continuato a ronzarmi nella testa. E ora che si cono riuscito, peraltro su una barca – il quattro senza, di cui è capovoga – con compagni del calibro di Carlo e Niccolò Mornati e di Alessio Sartori, mi rende più bella la vita. Contro gli inglesi abbiamo fatto una buona gara ma ancora non eravamo al massimo: venendo da lunghi periodi di fondo o di tirate a velocità intermedia, puoi soffrire un po’ quando vai ad aumentare il ritmo. E poi noi nelle nostre gare di esordio accusiamo sempre qualche piccola battuta a vuoto; ai Mondiali dell’anno scorso, per esempio, fra batteria e finale riuscimmo a limare quasi 4-5”; in batteria, fra l’altro, fummo battuti dalla Repubblica Ceca che poi non entrò neppure in finale mentre nei recuperi arrivammo dietro alla Slovenia. E poi finimmo per vincere una medaglia d’argento alla quale erano in pochi a credere. Anche questa volta sono certo che andremo sempre meglio. La condizione è ottima, si potranno fare delle belle gare; tra l’altro siamo migliorati notevolmente rispetto al 2007 visto che siamo ormai insieme da un anno mentre quando facemmo il Mondiale di Monaco vogavamo insieme solo da 20 giorni. Anche la barca – un Filippi nuovo di zecca, del tutto identico al vecchio – risponde bene; a questo punto tocca solo a noi. Tredici nazioni che partecipano alla gara del quattro senza sono molte, considerato soprattutto che il livello di ciascuna è altissimo; tranne Cina, Bielorussia e Irlanda che vedo un tantino al di sotto, le altre sono tutte da medaglia. Il rischio, semmai, è quello che potrà bastare pochissimo per passare dal podio alla eliminazione in semifinale, sarà questione di centesimi.