PECHINO, 9 agosto 2008

È stato Li Ning, ex ginnasta cinese, l’ultimo tedoforo. A colui che è conosciuto come «il principe della ginnastica», vincitore nel 1984 ai Giochi di Los Angeles di tre medaglie d’oro, due di argento e una di bronzo, è toccato l’onore per eccellenza quando si aprono le Olimpiadi. Prima di questo intenso momento di commozione collettiva, in uno stadio – il Bird’s Nest – colmo in ogni ordine di posto e sotto gli occhi di miliardi di telespettatori, 80 bambini cinesi avevano cantato l’inno olimpico, in lingua greca. Poi il rito del giuramento da parte di atleti cinesi, l’esecuzione di un brano teso a simboleggiare il volo della colomba, ancora i fuochi d’artificio. Infine, in uno stadio quasi al buio, l’ingresso degli ultimi otto tedofori: ognuno di loro ha percorso un breve tratto della pista olimpica, passandosi l’uno l’altro il prezioso testimone.

Fino a Li Ning, che agganciato a due tiranti in acciaio è stato portato in alto e grazie a un sistema di tiro che lo teneva lassù ha simulato la corsa, facendo così il giro dell’intero stadio, la torcia ben tenuta con il braccio destro mentre una sorta di pergamena luminosa scorreva al suo fianco, ripercorrendo le tappe principali del lungo cammino della torcia, cominciato a Olimpia nel dicembre scorso. Fino ad arrivare ad un’enorme torcia-braciere che adesso, con la sua fiamma, si staglia luminosa nel cielo di Pechino. I Giochi di Pechino sono aperti.

FONTE: LA STAMPA