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Comunicato Stampa

mercoledì 6 Agosto 2008

Comunicato Stampa

IL PROFESSOR SPATARO: “QUALCHE PROBLEMUCCIO MA TUTTO SOTTO CONTROLLO
IL DT COPPOLA: “CONDIZIONI CLIMATICHE DIFFICILI MA UGUALI PER TUTTI

PECHINO, 6 agosto 2008“Tocchiamo ferro ma i vogatori azzurri stanno tutti bene”. Il professor Antonio Spataro traspira serenità così come Pechino emana smog, pur se sul campo di gara del canottaggio (30 km dal centro città) la situazione è leggermente migliore. “Stiamo facendo però quelle terapie di mantenimento per problematiche croniche alle quali alcuni atleti si sottopongono da tempo e che proprio grazie a queste cure teniamo a bada: si tratta soprattutto di lombalgie, problemi alle spalle e tendinopatie sia alle ginocchia che agli avambracci”.
Le cure vanno dalla chiropratica alla fisiocinesiterapia ed alla tecarterapia. “Qualcuno ha risentito pure del passaggio dal freddo-fresco degli allenamenti in altura fra le montagne di Livigno al caldo-umido della pianura di Pechino. Tutto sommato l’adattamento è stato globalmente buono, ma che qualche soggetto avesse delle difficoltà al passaggio di temperatura ce lo aspettavamo; difficoltà che si sono concretizzate in dolori alle gambe e stato di debolezza. Clinicamente abbiamo puntato – per debellare questi inconvenienti – su un’adeguata idratazione ed un’opportuna alimentazione. Particolarmente utili si stanno dimostrando i giubbetti refrigeranti “made in Australia” che gli atleti hanno molto gradito”.

“Si, sono comodi – assicura Simone Raineri, il capovoga del quadruplo ‘I Cavalieri delle Acque’ medaglia d’oro a Sydney 2000 che qui ha mantenuto il suo ruolo, con alle spalle il capitano degli azzurri (ed anche lui campione olimpico in Australia) Rossano Galtarossa – “li metti in frigo, li tiri fuori belli freschi e poi li indossi appena scendi di barca. Per quasi un’ora e mezza ti danno una bella protezione dal caldo. Comunque ho sofferto di più ad Atene quattro anni fa, lì il calore era secco, mi dava alla testa; qui lo sopporto bene, come tutti i padani come me, gente abituata a nebbia, umidità e caldo soffocante in riva al grande fiume della Pianura”.

Il d.t. Andrea Coppola esita un po’ a parlare delle condizioni climatiche di Pechino: “Sono uguali per tutti, non ci sono privilegiati su questo bacino, forse i cinesi che sicuramente ci si sono allenati a lungo e magari avranno qualche ‘anticorpo’ più degli altri contro l’afa”.
I rimedi messi in atto dallo staff tecnico sono empirici ma validi, primo fra tutti quello di avvicinarsi alle eliminatorie di sabato allenandosi sotto il sole di mezzogiorno e oltre, proprio per entrare nel ‘clima’ (atmosferico ed agonistico) giusto di gara. “Il programma di preparazione è in atto, non ci si possono apportare troppe modifiche, ma ovviamente cerchiamo di calibrarlo ulteriormente adattandolo alla temperature della giornata ed alle condizioni personali dei vogatori”.
Sono Giochi Olimpici, questi di Pechino, che da tempo preoccupano tecnici ed atleti per le condizioni meteo ma ora tutti cercano di mutare ‘pelle’, come i camaleonti, trovando la mistura giusta per sposare al meglio le prestazioni agonistiche con la calorosa ‘salsa pechinese’.


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