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Comunicato Stampa

lunedì 18 Agosto 2008

Comunicato Stampa

IL PRESIDENTE NICETTO: “UNA SPLENDIDA MEDAGLIA IN UNA GRANDE OLIMPIADE

SHUNYI, 18 agosto 2008 – A conclusione del Giochi olimpici del canottaggio il presidente federale Renato Nicetto ha così commentato: “Abbiamo vinto una medaglia d’argento con il quattro di coppia, una barca storica tornata finalmente sul podio dopo l’oro di Sydney, ed un’altra l’abbiamo sfiorata col doppio pesi leggeri, il che ci ha lasciato comprensibilmente un po’ di amaro in bocca. Come una certa delusione l’abbiamo provata nel vedere eliminate alcune barche che, con un pizzico di fortuna in più, avrebbero potuto sicuramente accedere alle finali.
Questo, però, non intacca assolutamente il bilancio della nostra avventura olimpica che rimane decisamente positivo e del quale ringrazio di cuore gli atleti e le atlete per la serietà dimostrata e l’impegno profuso, il direttore tecnico e lo staff dei collaboratori per la professionalità messa al servizio della squadra in tutto questo arco di tempo.
Un titolo di vicecampione olimpico in una edizione dei Giochi di altissimo livello come questa, nella quale a spartirsi le 42 medaglie complessive, fra ori, argenti e bronzi, hanno concorso ben 20 Nazioni, non è affatto cosa di poco conto, come certi attacchi polemici – del tutto strumentali – rivolti alla dirigenza vorrebbero far credere. E’ vero, ci sono Nazioni come Gran Bretagna e Australia che hanno svettato nel medagliere con più titoli vinti ma da una attenta disamina dello stesso si nota come anche altre grandi potenze remiere abbiano raccolto meno di quanto erano solite fare in precedenza quando l’intero bottino era spartito fra pochissime pretendenti. La Germania, ad esempio, ha vinto solo un bronzo più di noi ed ha visto clamorosamente eliminati i due otto – maschile e femminile – sui quali aveva investito in atleti e mezzi; gli Stati Uniti hanno chiuso a quota tre, la Cina padrona di casa addirittura a due quando erano in molti, alla vigilia, che avevano previsto che potesse fare man bassa.
La squadra azzurra è giunta a Pechino in ottime condizioni e ben preparata; se certi risultati non sono stati all’altezza delle aspettative è da ricondursi non tanto a demeriti nostri quanto, piuttosto, alla esasperata qualità delle sfide; non per nulla nella finale del quattro senza non figurava nessuno dei tre equipaggi – il nostro compreso – che si erano classificati ai primi tre posti dei Mondiali dello scorso anno.
Bisognerebbe che chi si limita ad attaccare da lontano, senza cognizione di causa, manipolando anche foto ufficiali senza averne alcun titolo, fosse stato presente qua a Pechino prima e durante l’evento olimpico per rendersi conto della serenità dell’ambiente e della determinazione con la quale tutti, dai tecnici agli atleti, hanno rispettato in pieno l’impegno.
Il canottaggio italiano non è affatto in crisi: la sua forza sono i campioni sulla breccia da anni che continuano a vincere, alimentati sempre da nuovo entusiasmo, e i giovani che stanno emergendo – come dimostrano i risultati degli ultimi Mondiali juniores e under 23 – e sui quali stiamo costruendo il futuro
”.


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