News

Comunicato Stampa

lunedì 11 Agosto 2008

Comunicato Stampa

IL DOPING FA MALE, CE NE PARLANO IL PROFESSOR SPATARO
E IL DOTTOR PUCCI

PECHINO, 11 agosto 2008 – Il primo caso di questi Giochi. Una ciclista spagnola, Maria Isabel Moreno, è la prima atleta risultata positiva ad un controllo antidoping effettuato alle Olimpiadi. Lo ha detto la portavoce del Cio Giselle Davies aggiungendo che la ciclista, positiva all’Epo, è stata espulsa dai Giochi e il suo accredito è stato subito cancellato.

Affrontiamo il problema con il professor Antonio Spataro, docente alla Scuola di specializzazione di Medicina dello sport all’Università di Roma Tor Vergata e all’Università dell’Aquila, cardiologo e specialista in Medicina dello sport nonché responsabile dello staff sanitario della Federcanottaggio, e col dottor Nicola Pucci, specialista in medicina dello sport e medico della squadra olimpica a Pechino.
ONE WORLD ONE DREAM”, Perché non sognare? Lo slogan olimpico di Beijing 2008 lo dice, è scritto su tutti i muri, sui gadget. Sarebbe bello, per un atleta, poter dire che il sogno si è realizzato, che la prestazione è stata opera del duro allenamento, delle sofferenze giornaliere, dei momenti di fragilità alternati alla convinzione di fare la cosa giusta, delle gambe che bruciano, della testa che scoppia, del cuore che batte veloce.
Purtroppo, però, sempre più spesso, si cerca una strada meno tortuosa, più lineare per raggiungere e realizzare i propri sogni, una strada con sbocchi effimeri, ovvero la strada del doping.
Il doping fa male alla salute dell’atleta, sono sempre più frequenti notizie riguardati la morte di giovani sportivi per patologie rare in quella fascia d’età, fa male allo sport in generale, alla sua credibilità, e a tutti i giovani sportivi che cercano di seguire le gesta del proprio campione.
Sono in continuo aumento i casi di positività a varie sostanze illecite, sempre più sofisticate e pericolose, di doping di stato, di sentenze riguardanti la riassegnazione di medaglie vinte in passato a Mondiali o Olimpiadi.
Chi pagherà per gli atleti che non si sono qualificati, per gli atleti che dopo anni sono saliti sul podio e non hanno potuto emozionarsi per l’alloro della vittoria? Traditi, derubati e falsamente risarciti.
Ma allora cosa bisogna fare per combattere, contrastare e sconfiggere il doping?
“Aumentare il numero dei controlli a sorpresa, informare e formare i giovani sportivi, denunciare staff compiacenti, ma soprattutto bisogna essere leali e coscienti che l’importante non è vincere, ma è vincere in maniera pulita”.
Quali sono le iniziative intraprese in proposito dalla Federcanottaggio?
“I nostri atleti vengono seguiti da vicino, informati sui farmaci dopanti e sui metodi illeciti. Nei periodi in cui non sono ai raduni facciamo compilare delle schede in cui annotano in maniera periodica farmaci ed integratori assunti. Inoltre sulla cartella clinica personale vengono riportate tutte le terapie farmacologiche e fisioterapiche effettuate.
In questa maniera pensiamo di aver instaurato un rapporto di fiducia e di chiarezza che dovrebbe metterci al riparo da questa piaga per lo sport”.


FEDERAZIONE ITALIANA CANOTTAGGIO
www.canottaggio.org
Ufficio Stampa
Tel. +39.335.6360335 – Fax +39.06.3685.8148
E-mail:
comunicazione&[email protected]
   
Torna indietro