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Comunicato Stampa

martedì 29 Luglio 2008

Comunicato Stampa

Al Morrow sui nostri schermi

La permanenza canadese continua ad offrire ottimi spunti e grandi occasioni di confronto. Con Al Morrow, allenatore di fama mondiale, si è instaurato un rapporto più che amichevole. Per lui il canottaggio è una base per la vita, parlargli di questo sport non può che renderlo felice. Abbiamo iniziato a parlare della sua storia remiera al Centro della Nazionale Femminile e siamo finiti davanti ad un omelette con formaggio alle 9 di mattina. Tanti ricordi e tanti record che pochi allenatori possono vantare nel proprio palmares, volendone citare uno potremmo evidenziare il riconoscimento FISA di “coach dell’ anno 1999” .

Caro Al, il tuo nome riecheggia sui campi internazionali ormai da anni. Da quanto tempo sei nel team della Nazionale Canadese?

Nella vita se si ha la fortuna di fare un lavoro che piace davvero gli anni volano e non si riescono a contare. Sono nel Team da più di trent’anni, ma il mio primo giorno sembra che sia passato davvero da poco. Ho iniziato rappresentare la mia Nazione come atleta, partecipando anche a due Olimpiadi. Da allora non ho quasi più smesso, ci sono state brevi pause ma non riuscivo a stare senza”.

Sono pochi gli allenatori che come te hanno una carriera così longeva a livello federale, in quante Olimpiadi sei stato protagonista?

Al riflette, forse non ricorda. Inizia a contare sulle dita e non si ferma al primo palmo. Alla fine esclama: “8!
Ho avuto la possibilità di vivere davvero tante volte la grandiosità dei Giochi Olimpici. Per lo sport le Olimpiadi rappresentano il massimo evento, tutti i grandi atleti si allenano sognando i cinque cerchi. Ogni volta che vado alle Olimpiadi mi sembra che sia la prima volta, non ci crederai ma mi emoziono ancora oggi. Confesso che gia ora sto prendendo dei medicinali per lo stomaco, inizio a sentire anch’ io la tensione olimpica”.

La collezione di esperienze è ormai in quantificabile, quale è il risultato che non dimenticherai mai?

I miei risultati sono i risultati dei ragazzi che con passione e dedizione riescono ad ottenere dopo anni di sacrifici quotidiani. Tanti sono i risultati che ricordo con piacere, il più bello è quello ottenuto ai Giochi Olimpici di Barcellona del 1992. Nella stessa Olimpiade vincemmo otto e due senza femminile e bronzo nel singolo con solo 8 atlete, un successo indimenticabile.
Fu un risultato eccezionale, difficilissimo da ripetere. Quella volta capii che nulla è impossibile e che se successe quella volta potrebbe capitare di nuovo. Bisogna solo lavorare e crederci fino in fondo
”.

Al centro federale si nota un clima molto familiare e soprattutto pochi tecnici rispetto all’Italia. Com’è l’assetto della Nazionale Canadese?

Uno degli obiettivi principali è quello di garantire un clima sereno e cordiale a tutte gli atleti. Loro si devono fidare di noi nel modo più assoluto e noi di loro in ugual misura. Lavorare con questa linea permette di svolgere i programmi con poca fatica e con tanto ritorno. La scelta di avere pochi allenatori è proprio voluta, i punti di riferimento devono essere pochi e chiari. Alla fine nessuno obbliga gli atleti ad allenarsi ad alto livello, a mio parere se uno lo fa è perché lo vuole davvero quindi non deve essere controllato a vista”.

Pechino è ormai alle porte e voi siete pronti per partire. Come si prepara la Nazionale Canadese alle condizioni climatiche previste a Beijing?

Le condizioni climatiche non possono essere davvero trascurate. Il fisico dell’atleta per ottenere la massima prestazione deve essere in piena forma. Un clima troppo diverso potrebbe davvero mettere in crisi 4 anni di preparazione. Fortunatamente quest’anno il clima dovrebbe rispecchiare le condizioni che abbiamo qui in Canada quindi sono abbastanza tranquillo. Per quanto riguarda vento pioggia o fattori atmosferici in generale non mi preoccupo molto. Tale fenomeni colpiscono tutti quindi non ci sono grossi problemi”.

Prima di finire l’omelette vorrei sapere quali sono, a tuo parere, gli equipaggi che possono ambire ad un grande risultato.

La preparazione si è svolta nel migliore dei modi e tutta la squadra ha raggiunto un buon livello. Io penso però che doppio pesi leggeri femminile e otto possano fare davvero bene. Queste imbarcazione stanno andando forte, speriamo che non facciano scherzi a Pechino”.

Luca Broggini

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