GIUSEPPE DE VITA: “RISPETTO A QUATTRO ANNI FA SONO PIU’ SERENO. E VADO A PECHINO CON FIDUCIA, CON LEONARDO E CAROPRESO SIAMO UN BEL GRUPPO”
di Franco Morabito
ROMA, 29 luglio 2008 – Il suo debutto in Nazionale risale a otto anni fa, a Zagabria, quando vinse il titolo mondiale sul doppio junior. Da allora, trasbordato sulle specialità di punta, ha sempre vestito la maglia azzurra alternandosi fra due senza, quattro senza e otto disputando cinque Mondiali e vincendo per due volte (2003 e 2004) la classifica finale di Coppa del Mondo. Giuseppe De Vita, 26 anni, napoletano ora in forze all’Aniene dopo aver mosso i primi passi all’Ilva con Lello Polzella, è alla seconda esperienza olimpica. Quattro anni fa ad Atene, in barca con Dario Lari, si piazzò ottavo dopo aver dominato per tutta la stagione. “Fu una grossa delusione, in quell’anno nelle due prove di Coppa del mondo battemmo tutti i più forti avversari, vincemmo la classifica finale e la maglia gialla ma in gara alle Olimpiadi non riuscimmo a ripeterci a quei livelli e fummo eliminati al termine di una semifinale durissima nella quale ci piazzammo quinti dietro ad Australia, Croazia, Nuova Zelanda e Gran Bretagna; Australia e Croazia vinsero poi l’oro e l’argento olimpico mentre la Nuova Zelanda si piazzò quarta. Ci rimase a lungo l’amaro in bocca e questo scatenò in me una grande voglia di rifarmi”. In carriera, nella lunga trafila sul due senza, ha avuto molti compagni: Mauro Mulazzani, col quale nel 2002 vinse anche la World Regatta under 23; Dario Lari, col quale ha vogato più a lungo e raccolto le soddisfazioni maggiori; poi Lorenzo Porzio, col quale due anni fa disputò il Mondiale di Eton piazzandosi secondo in finale B. Quindi, dopo aver gareggiato l’anno scorso sull’otto, è tornato da poco sul due senza, questa volta insieme a Raffaello, Lello, Leonardo, anche lui napoletano e compagno di club. “La barca va bene – confessa De Vita – a Livigno abbiamo fatto un ottimo lavoro, ci siamo preparati al meglio e fra me, Lello e Sergio (Caropreso, il tecnico federale responsabile del settore di punta senior) si è creato un bel gruppo. Rispetto a quattro anni fa sono molto più sereno, allora partivamo come favoriti e questo finì forse per gettarmi addosso troppa tensione. Rispetto ad allora sono anche più maturo e quindi in grado di gestire meglio tutte le situazioni, anche quelle emotivamente più difficili”. Per ora c’è solo Pechino nella sua testa (“è l’obiettivo più importante di questo quadriennio, non posso permettermi di distrarmi”), poi, al rientro, un breve riposo e di nuovo a capofitto con gli studi. “Frequento l’Università Europea, a Roma, sono iscritto alla Facoltà di Economia con indirizzo in Economia aziendale e conto di laurearmi a giugno del prossimo anno. In questi ultimi mesi, purtroppo, non ho potuto dedicarmi troppo agli studi, dovevo concentrami sulla qualificazione e, poi, sulla preparazione per i Giochi olimpici. Ma, quando tutto sarà finito, recupererò senz’altro il tempo perso. Se nel frattempo, a Pechino sarà arrivato anche qualcosa di buono, tanto meglio…”.
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