Comunicato Stampa
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![]() “No grazie, niente interviste”, dice in un primo momento il 50% di uno degli equipaggi (Baran-Sambo) che hanno scritto le pagine più belle della storia del canottaggio italiano e mondiale. Poi Primo Baran si rende conto che ci siamo rimasti male e cambia idea: “Perché sono qui ai Tricolori Mastress? Per dare una mano ai ragazzi dell’Ospedalieri Treviso”. Mastress? Abbiamo sentito bene? “Sì, io i Master li chiamo così, perché ci mettono un impegno esagerato, perché vivono le loro gare come se fosse sempre una finale olimpica”. Che dovrebbero fare, allora, starsene a casa? “No, non ho detto questo: i Master sono una categoria importante, fondamentale per il canottaggio. Dico soltanto che dovrebbero vivere i loro eventi agonistici con uno spirito diverso: principalmente per divertirsi. Invece no, ci danno dentro come se fossero dei ragazzini, anche a rischio di farsi male. Non si rendono conto che ormai hanno un’età”. Sono giovanissimi, invece, i Tricolori Master. Primo anno di vita. “Bella idea, bella manifestazione, ma questa categoria merita di più. Hanno creato i Campionati Italiani Under 23, i Campionati Italiani Pesi Leggeri, perché non devono esserci anche i Campionati Italiani Master?”. Già, ci doveva essere anche un dibattito ai Tricolori. Per parlare dei problemi della categoria e per attuare le prime iniziative: la creazione di un’Associazione Master, ad esempio. Ma i diretti interessati per due volte hanno disertato l’invito degli organizzatori. Ha ragione Baran, quando c’è una gara i Master pensano soltanto a quella. “Ah, dimenticavo: Primo, quando posso tornare per farti una fotografia?” – “Quando vuoi, mi trovi sempre qui in mezzo alle barche. Sono la mia vita”. Mario Corcione Ufficio Stampa Ilva Bagnoli (Cliccare sull’immagine per ingrandirla) |
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