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Comunicato Stampa

mercoledì 16 Luglio 2008

Comunicato Stampa

ICARO? NO GRAZIE!

BRANDEBURGO, 16 luglio 2008 – Mai pensato a Icaro. Per me stare con i piedi a terra, o seduto sulle onde del mare e non chiedo di meglio.
Invece… mi trovo in uno di quei postacci dai quali partono gli aerei per partire alla volta di Brandeburgo, per i mondiali under 23.
Air Alpi Giulie la compagnia aerea.
Mi avvio a piedi sulla pista sperando che non sia il mio quel giocattolo a due eliche che sta aspettando paziente i passeggeri.
Mi guardo attorno, ma gli altri, quelli più grossi sono molto più lontani, e ovviamente, non raggiungibili a piedi.
Mi avvicino. Tutti salgono dal retro.
Chino un po’ la testa altrimenti non ci entro. Poi a cercare il mio posto…strettissimo!
C’è addirittura una business class…4 posti …Settimo Cielo si chiama la zona riservata ai più facoltosi.
Hostess in vestito rigorosamente turchese, come gli interni…carine. Le hostess.
Manca poco alla partenza.
Poi tutto d’un fiato… avviso del comandante, forte tremore dell’aereo, orecchie che si tappano… parte…e via…
Avviso: “Il foro sotto la vostra poltrona…inserire le gambe, e simulare la corsa per aiutare il decollo…La Lego ringrazia…”
E finalmente ci alziamo.
Attorno tutti fanno finta di nulla, come fosse la cosa più naturale di questo mondo.
Getto lo sguardo all’Herald Tribune del mio vicino di posto: “Disastro aereo…nessun sopravissuto…”
Bene. Un bell’inizio.
L’aereo intanto ha preso quota e sembra essersi stabilizzato.
Mai più ATR, questi malefici piccoli aerei che ad ogni vuoto d’aria sussultano.
Devo distrarmi, non pensare al volo. Cerco qualcosa da leggere.
Le istruzioni, ecco cosa leggerò:
E le parole sono: ATTERRAGGIO FORZATO – USCITE DI EMERGENZA – AMMARAGGIO.
Ma qualcosa di più piacevole?
Il mio vicino a sinistra si è posizionato una mascherina sugli occhi, sembra un condannato…Ma avrà paura anche lui?
Arrivano le hostess con le bevande.
Sarà l’ultimo desiderio?
Far finta di nulla ecco cosa fare.
Vuoto d’aria.
Stomaco in gola.
Ma insomma, questi miei compagni di viaggio non si accorgono di nulla? Viaggiatori incalliti? Incoscienti? Malati terminali? Che cosa sono?
Io semplice giornalista! Giuro che se stavolta mi va bene, la prossima vengo in auto!
Ora il giocattolo si appoggia a dritta, poi a sinistra…Non mi interessa il panorama! Va dritto verso dove devi andare! E sbrigati! Che meno tempo stai in aria e meno probabilità di cadere avrai…!
Nella retina davanti a me dei sacchetti celesti, stesso colore del vestito delle hostess, si potrebbero usare per qualunque cosa…
Arrivano le assistenti di volo.
Coca cola per il conducente prima di tutto.
Dagli quello che vuole, basta che ci riporti a terra sani e salvi!
Poi arriva una scatoletta di cartone per ciascuno.
Sopra: Air Alpi Giulie – Settimo Cielo.
Il kit per l’estrema unzione?.
No: acqua, 2 biscotti, scaglie di grana, una fettina di prosciutto crudo, crackers.
Sul fondo, un tovagliolino: Voglia di mare… prenota sicuro. Ecco bravi…Ottima idea.
Assaggio il grana, il crudo, passabili, i torciglioni.
Ora il muso dell’aereo sembra puntato verso il basso.
Tutti impegnati a giocare con la scatoletta: impegna il tempo. Quello lo scopo. Non fa pensare a quello che sarà quando questo giocattolo appoggerà le sue zampette a terra.
“5500 mt d’altezza…” annuncia il comandante, “500 km/h, – 10°di temperatura, alle 12,30 a Monaco. Cielo sereno, rotta buona…”
Eccola.
Pipì…ma dove sarà il bagno? Forse il sacchetto celeste è anche per quello!
No mi tratterrò fino a Monaco.
Se faccio la proporzione distanza tra sedile e sedile, quale sarà quella tazza WC – porta del gabinetto? Meglio aspettare.
Poi se l’aereo cade…e io son dentro a fare la pipì?
“I soccorritori giunti sul luogo dell’incidente, trovarono uno dei passeggeri nel locale servizi…”
Ma il cielo sempre più blù cantava Rino Gaetano…
Hanno finito tutti il pasto. La donna davanti a me con il filo interdentale. Il suo compagno accanto abbandona gli infradito e si massaggia i piedi sulla moquette. Ma ci sarà da fidarsi?
Vuoto d’aria.
Grana e prosciutto fanno capolino, ma poi ritornano da dove sono venuti.
Le hostess raccolgono i resti dello spuntino. Veloci, sempre più in fretta. Ma sta succedendo qualcosa…?
Un dlin dlon…Sarà un segnale tra assistenti di volo e piloti?
Ecco ci siamo.
Allacciare le cinture.
Da una cappelliera esce un contenitore con delle caramelle. Ma solo per la business class.
Poi inizia la distribuzione di un questionario. Ma non a tutti. Forse solo a chi si è comportato bene…a me no.
Scendiamo…Rumore insopportabile. Stringo i pugni…forse ci siamo…
Eccolo…
Leggermente appoggiato a destra, ma riesce ad atterrare… grande frenata…
Poi come un auto telecomandato…a destra…a sinistra…destra…sinistra…fino arrivare al terminal.
Prendo da sotto il sedile il giubbotto salvagente…
Esco…
Lo gonfio.
Mi guardano…stanno venendo verso di me…
Sento che ho fatto qualcosa che non andava.
Abbandono il giubbotto su un carrello e scappo nel terminal facendo perdere le mie tracce.
Eppure, sulle istruzioni c’era scritto: GONFIARE IL SALVAGENTE IMMEDIATAMENTE DOPO AVER ABBANDONATO L’AEREO.
Cosa avrò fatto di male?
Sono a Monaco.
Per arrivare a Berlino…beh…quella è tutta un’altra storia…


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