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Comunicato Stampa

giovedì 5 Giugno 2008

Comunicato Stampa

Cellulare e giornalismo


di Marco Pratellesi

GOTEBORG, 5 giugno 2008 – Dopo stampa, radio, televisione e internet un nuovo media si affaccia sulla scena: il cellulare. Il giornalismo 3.0 dovrà fare i conti con questo nuovo strumento, che ormai ha un posto privilegiato nelle tasche di tutti gli utenti. Notizie, video, immagini aggiornate durante tutta la giornata sempre pronte e disponibili per essere fruite in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo.

La nuova visione del futuro è emersa al congresso annuale della Wan (World Associations of Newspapers) che si è tenuto a Goteborg, in Svezia. Grazie allo sviluppo della tecnologia in questi ultimi anni il cellulare si è trasformato da strumento per la comunicazione interpersonale in un “social media” che consente di accedere alle informazioni e di condividere e scambiare opinioni tra gli utenti. Un potenziale, naturale strumento di “social network” che è l’altra parola chiave emersa dal congresso.

Il giornalismo dovrà sempre più mostrarsi capace di dialogare e interagire con la comunità dei propri lettori. Se i quotidiani a pagamento registrano una flessione di circolazione in quasi tutto il mondo, gli utenti di internet e dei cellulari stanno crescendo a ritmo impressionante. E’ a questa nuova “total audience”, costituita da tutti gli utenti che si informano su una stessa testata attraverso tutti i media disponibili, che il mondo dell’informazione sta guardando con interesse. E’ qui, in questa vasta community, che va cercato il nuovo modello di business in grado di sostenere il giornalismo del futuro.

INNOVARE O MORIRE – Lo slogan scelto da International Media Consulting Group per presentare il rapporto mondiale “Innovation in Newspapers” non lascia scelta: “Innovate or die”. “Dobbiamo reinventare il giornale, trovare il nostro ‘iPod Newspaper'” – ha detto Juan Antonio Giner, vice presidente di Media Consulting Group. “E per fare questo occorre avere il coraggio di essere differenti, di cambiare cultura, di raccontare storie con tutti i media possibili, ma anche di ascoltare i lettori e farli sorridere; occorre che i giornali dedichino il 20 per cento alle yesterday news e l’80 per cento dello spazio per raccontare storie originali, costruendo una propria agenda delle notizie che soddisfi l’intelligenza dei lettori”.

FONTE. corriere.it


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