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Comunicato Stampa

venerdì 7 Marzo 2008

Comunicato Stampa

GABRIELLA BASCELLI: “Punto sul Remo Rosa

di Augusto Martellini

SABAUDIA, 8 marzo 2008 – Chi meglio di ogni altra può rappresentare il simbolo della donna sportiva che rema nel giorno della “festa della donna”?
Non sarà la sola, siamo d’accordo; ma il leopardo sudafricano (è quasi d’obbligo la similitudine con l’animale prediletto da Gaby), in 25 anni di vita, ne ha passate di tutti i colori, e dalle ceneri si è sempre rialzata con il coraggio che solo la caparbietà di una donna forte può mettere in campo, senza tralasciare la bellezza, gli atteggiamenti e l’eleganza tipicamente femminili, con le movenze caratteristiche dell’animale simbolo della sua terra: la gazzella degli springbok – la nazionale di rugby campione del mondo -. Gabriella Bascelli è tornata in gruppo – dopo aver trascorso il Natale in Sudafrica con la famiglia, che aveva visto l’ultima volta a Pasqua dello scorso anno – e la voglia di riscatto è tanta.
«I test stanno andando molto bene, questo è già positivo e mi dà entusiasmo per continuare. Finora è stato tutto molto difficile, la mia strada è sempre stata in salita, ogni volta che ho avuto un problema fisico sono dovuta ripartire da capo, e questo mi è costato moltissimo, anche a livello mentale. Ma ora ho ripreso ad allenarmi forte, e con continuità; spero di non avere altri contrattempi. E’ stato molto bello poter stare con i miei, mi ha ricaricato moltissimo, adoro stare in famiglia. Anche là, però, non ho mai smesso di allenarmi, anche tre volte al giorno: uscivo in barca la mattina verso le 7, per un’ora e mezzo-due. Il secondo allenamento verso le 12, con pesi e palestra; e il terzo nel pomeriggio, suddiviso fra barca e nuoto».
Quando la jella non l’assale, e chi la ferma? Però sul volto ha sempre impressi il sorriso e la dolcezza dei suoi tratti.
«Nella vita ci sono molte cose da fare, se uno decide di impegnarsi in un’attività deve farlo con estrema serietà. Questo è il mio modo di affrontare i problemi, non sono una che ama perdere tempo, giocare con le cose serie. Adesso il mio pensiero fisso è Poznan, dove spero di poter conquistare la qualificazione olimpica, ma non ne faccio un’ossessione. Se ci riesco, bene! Ma se non dovessi riuscirci, l’importante è che io resti convinta di aver dato il massimo; in questo caso vorrà dire che ci sarà stato qualcuno che avrà meritato la qualificazione più di me. I raduni collegiali ravvicinati in cui ci stiamo impegnando quest’anno, credo siano utili e importanti, ti aiutano a crescere. Luigi De Lucia fa un lavoro eccezionale, così come tutti all’interno dello staff. Il gruppo mi piace, lavoriamo tranquille con in testa degli obiettivi ben chiari. Le avversarie più temibili a Poznan? Russia, Spagna, Olanda, Germania, Australia, Serbia o Montenegro: d’altronde, passano solo le prime tre, non c’è spazio per errori».
Chi è Gabriella fuori dall’acqua?
«Il mio tempo libero dal canottaggio lo dedico interamente allo studio; adoro il cinema, ma ci vado poco perché troppo impegnata. La tv non ce l’ho: perché non avrei tempo per guardarla e perché non mi piacciono i programmi che propinano.
In questi mesi, dall’incidente in poi, ne ho approfittato per dare molti esami di Scienze politiche con specializzazione in Relazioni internazionali e Diplomazia; me ne mancano una decina. Sono iscritta all’Università del Sudafrica, gli esami li faccio tramite l’Ambasciata di Roma. Avevo una Peugeot quando lo scorso anno ebbi l’incidente, e da allora non ho più ricomprato un’auto. Ho, invece, acquistato una bicicletta e, da quando mi sono trasferita a Bracciano (40 km da Roma), dove la qualità della vita è meravigliosa, mi sono riproposta di fare i 37 km del giro del lago. L’ho fatto perché, non possedendo una struttura fisica molto forte, sto proseguendo la terapia riabilitativa; e, oltre agli allenamenti specifici, nel tempo libero devo curare anche il rafforzamento del fisico per arrivare al punto massimo all’appuntamento di Poznan. Ogni piccola cosa è importante: terapia per il corpo, allenamenti, dieta e tecnica. A Roma ci vado in treno: da Bracciano impiego poco più di mezz’ora».
Speriamo che allenandosi all’ombra di Circe ne tragga tutti i provvidenziali sortilegi e che, una volta tanto, l’incantesimo della Maga trasformi i sacrifici del leopardo in metallo prezioso per il remo femminile azzurro alle Olimpiadi.
Buona “festa delle donne” a tutte le vogatrici azzurre, che in Gaby hanno il loro simbolo; e scusateci se è poco!


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