Comunicato Stampa
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“Non vogliamo uccidere il canottaggio in Russia, vogliamo solo punire i singoli responsabili”: queste le parole di Matt Smith, al termine dell’incontro tenutosi nella mattinata di giovedì nella sede della Federazione Italiana Canottaggio a Roma; il direttore esecutivo della FISA ha parlato dei principali avvenimenti remieri del 2008, riservando particolare attenzione alle Olimpiadi di Pechino. Nel corso dell’incontro, ha, inoltre, raccontato minuziosamente e sottolineato la delicata situazione del canottaggio russo in questo momento. “Nel luglio del 2007 a Lucerna un passante notò un uomo, che buttava una borsa in un contenitore della spazzatura sbagliato. Il passante decise di prendere la borsa e aprirla. Dentro vi erano sostanze e materiali usati per trasfusioni endovenose con scritte in cirillico. La borsa fu prontamente consegnata alla WADA (l’Agenzia Internazionale Antidoping), che dopo accurate analisi riuscì alla fine di Agosto a trovare i tre atleti incriminati. Nell’arco di un anno si sono registrati nove casi di doping in Russia, troppi; secondo le regole della Wada con otto atleti trovati positivi si può sospendere la Federazione addirittura fino a quattro anni. Intanto per il 29 Marzo è stata indetta l’ Assemblea Elettiva Straordinaria della Federazione di Canottaggio Russa, e ci sono giunte da Mosca le dimissioni dei rappresentanti della vecchia Federazione”. Concludendo il discorso, Smith vede spiragli postivi per la partecipazione alle prossime olimpiadi di imbarcazioni russe: “E’ presto per dire se la Federazione Russa potrà presentare equipaggi alle prossime olimpiadi. Non vogliamo punire le tante persone innocenti, a causa di poche. Sicuramente per adesso la Federazione sta rispondendo bene a tutte le nostre richieste”. Appuntamento ai prossimi mesi: per sapere se la Russia potrà concorrere per l’oro olimpico. Roberto del Pozzo |
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