News

Comunicato Stampa

lunedì 17 Marzo 2008

Comunicato Stampa

TORCIA OLIMPICA, LE SUE ORIGINI

Gli storici sostengono che la Fiamma fu accesa in un tempio eretto dagli antichi Greci in onore di Era, potente regina degli dei della mitologia. Il suo altare si trova nell’antica sede dei Giochi Olimpici ad Olimpia, dove nel 766 avanti Cristo si svolse la prima edizione dei Giochi.
Gli antichi Greci accendevano la fiamma tramite una skaphia (sorta di crogiuolo) riempito di paglia secca che veniva posizionato in direzione del sole. I raggi del sole che lì si concentravano provocavano l’accensione della fiamma.
L’uso di uno specchi parabolico si ispira oggi a quell’antica cerimonia. La fiamma viene accesa da una sacerdotessa assistita da alcune vestali che sono le sole persone autorizzate ad entrare nell’area del santuario; solitamente è una nota attrice del cinema greco ad interpretare il ruolo della sacerdotessa. L’uso dello specchio parabolico è l’unico modo consentito. La Fiamma viene quindi trasportata all’interno di un’urna nell’antico stadio, luogo ove si svolge la cerimonia pubblica e qui viene consegnata ad un primo tedoforo. Questo primo tedoforo trasporta la fiamma sino ai piedi del monumento dove è racchiuso il cuore del Barone de Coubertin, e rende onore così al  fondatore del Movimento Olimpico Moderno.
Da Olimpia, la fiamma inizia il suo viaggio attraverso la Grecia sino ad Atene, qui nello stadio della capitale greca si svolge una cerimonia durante la quale la Fiamma viene consegnata al Comitato Organizzatore dei Giochi ed inizia così una nuova Olimpiade.

Nella foto: Olimpia 2 Novembre 1954, la sacerdotessa consegna la torcia Olimpica della XVI Olimpiade al primo tedoforo.

L’inizio del viaggio della moderna Torcia Olimpica
Durante i Giochi Olimpici che si svolsero ad Amsterdam nel 1928 fu acceso un fuoco nella torre dello stadio ma non fu organizzato nessuno spostamento della torcia. I Giochi Olimpici estivi di Berlino furono testimoni del primo vero viaggio della torcia Olimpica dei Giochi moderni. Il professore di storia Carl Diem, Segretario Generale del Comitato Organizzatore dei Giochi di Berlino, propose che il viaggio della torcia Olimpica entrasse a far parte del programma delle Olimpiadi. Non pochi i problemi di ordine pratico, a partire dal luogo, Olimpia, al quale era difficile accedere sino al mantenimento della fiamma all’interno della torcia, per non parlare dell’organizzazione dei vari trasferimenti. La fiamma fu accesa ad Olimpia, iniziò il suo primo viaggio attraverso la Grecia e da qui fu trasportata sino a Berlino (nella foto, un tedoforo a Berlino 1936). L’accensione della fiamma nel braciere posizionato all’interno dello stadio Olimpico divenne il punto focale della cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici del 1936.
La scelta di Olimpia come luogo dell’accensione della fiamma che precede il viaggio della torcia simbolizza il collegamento stretto tra le grandi tradizioni dei Giochi antichi con i Giochi moderni.

Perché il fuoco?
Gli antichi Greci spiegavano la presenza del fuoco sulla terra attraverso il mito di Prometeo che gli garantiva così un’origine divina. Il fuoco divenne elemento sacro che veniva sempre tenuto acceso davanti ai principali templi. Ad Olimpia due erano gli altari che ospitavano le fiamme eterne: una posta davanti al tempio di Zeus e l’altra davanti a quello di Era. Di questi due altari nulla è giunto sino a noi.
Per onorare alcuni Dei, tra cui Prometeo, ad Atene si organizzavano della gare di fiamme chiamate lampadedromia. Durante queste gare la fiamma veniva trasportata a turno da corridori sino all’altare degli Dei. Il vincitore aveva l’onore di ravvivare la fiamma che ardeva davanti al tempio.

La tregua Olimpica
In un tempo prestabilito prima dell’inizio degli Antichi Giochi Olimpici alcuni messaggeri con in  testa corone di olivo partivano da Elide e davano l’annuncio dell’esatta data dell’inizio dei Giochi. Invitavano così tutti i cittadini a recarsi ad Olimpia e veniva proclamata la sacra tregua che obbligava la cessazione di tutti i combattimenti ad un mese esatto dall’inizio dei Giochi e per tutta la loro durata. In questo modo sia gli atleti che gli spettatori potevano recarsi senza paura ad Olimpia.

Itinerario della staffetta che trasporta la Fiamma
Scegliere il tragitto che la torcia Olimpica deve compiere non è certo semplice. Ogni percorso ha una sua storia ed un suo tema che solitamente permette di scoprire la storia e la cultura di una nuova parte del mondo.
Da Olimpia ad Atene…
l’accensione della fiamma e il suo spostamento avviene sotto l’organizzazione e la responsabilità del Comitato Olimpico Greco che ha il compito di far giungere la fiamma da Olimpia sino all’antico stadio di Atene dove nel 1896 si sono svolti i Giochi.
Da Atene sino alla città ospitante…il resto del viaggio della fiamma è organizzato dal Comitato Organizzatore dei Giochi che ne scegli il tema e determina le regioni che devono essere attraversate.

Percorsi tematici: alcuni esempi significativi

Il percorso della pace – Londra 1948
Il viaggio della fiamma del 1948 portava un messaggio di pace. Il primo tedoforo, il caporale Dimitrelis, si tolse l’uniforme poco prima di iniziare il suo percorso onorando così la  sacra tregua osservata nell’Antica Grecia. Il percorso attraversò alcuni confini di stato significativi ove si allestirono festeggiamenti a sottolineare il ritorno della pace. La fiamma giunse a Losanna, dove ai margini della tomba di Pierre de Coubertin al cimitero di Bois-de-Vaux fu organizzata una cerimonia in onore del suo ideatore.

L’antico percorso – Roma 1960
Il viaggio simbolizzò il collegamento tra le due maggiori civiltà classiche: Atene e Roma. Gli antichi luoghi greci e romani furono portati nelle case di molti grazie alla copertura televisiva che per la prima volta seguì questo evento e  tutto il suo svolgersi.

Il viaggio nel Nuovo Mondo – Città del Messico 1968
Il viaggio seguì le orme e i primi passi mossi da Cristoforo Colombo nel continente da lui scoperto. L’idea era quella di collegare le civiltà del Mediterraneo, Greco-Latine, con quelle dell’America Latina, Pre-Ispaniche. Un discendente diretto del navigatore genovese, Cristobal Colon de Carbajal, fu l’ultimo tedoforo sul suolo spagnolo.

Il viaggio orientale – Seoul 1988
Gli spostamenti della fiamma seguirono la tradizione della Kora percorrendo a zigzag da est ad ovest a simboleggiare l’armonia e il bilanciamento tra i due poli opposti. I tedofori non indossarono un’uniforme ufficiale fornita degli organizzatori dei Giochi ma trasportarono la fiamma nei loro costumi tradizionali.

Sino all’Australia e la Nuova Zelanda – Sydney 2000
Il viaggio ebbe un doppio scopo: porre l’Australia al centro dell’Oceania e promuovere la cultura delle varie etnie che di questo continente fanno parte. L’inizio del viaggio della fiamma in terra d’Australia fu scelto nel “red centre di Uluru (Ayer’s Rock)”, luogo sacro per le popolazioni aborigene, e sempre aborigeno fu il primo tedoforo australiano, l’atleta Nova Peris-Kneebone, campione di Hockey su prato. Impressionante l’entusiasmo della folla lungo tutto il percorso coperto dalla fiaccola calcolato in un milione di persone al suo arrivo a Sydney. Suggestiva l’accensione del braciere da parte dell’ultima tedofora, Cathy Freeman (nella foto), anche lei di origine aborigena, che praticamente “camminò sull’acqua”.

Originalità nei modi di trasporto
Tradizionalmente la fiamma viene trasportata a piedi, così è avvenuto a Berlino 1934, Londra 1948 e Mosca 1980. Con la celebrazione dei Giochi attraverso tutto il pianeta la fiamma ha dovuto viaggiare anche in aereo e nei modi sempre più diversificati e questo non solo per ragioni pratiche ma anche per sottolineare le particolarità delle regioni attraversate. Ecco alcuni dei modi di trasporto più caratteristici:

La fiamma nella neve – Oslo 1952        
I discendenti dei leggendari sciatori norvegesi trasportarono la fiamma Olimpica ad Inuvik nel Circolo Polare Artico. Furono usate moto slitte e skidoo.

La fiamma sopra, sotto e a pelo d’acqua – Messico 1968
Nel mare al largo di Veracruz la fiamma fu trasportata dall’imbarcazione Durango sino alla spiaggia a nuoto.
Sempre a nuoto tramite un nuotatore subacqueo (il nuotatore nuotava sotto il pelo dell’acqua e la fiamma emergeva) la fiamma ha raggiunto accesa la Grande Barriera corallina australiana a Sydney 2000 (foto a lato).

La fiamma nell’aria, attraverso l’aria sino allo spazio
La fiamma ha percorso il suo primo viaggio in aereo nel 1952 – Oslo. In seguito ha viaggiato in volo durante il suo spostamento tra Atene a Parigi in occasione dei Giochi di Albertville 1992. Grazie alle tecnologie più avanzate i canadesi organizzarono la trasmissione della fiamma via satellite da Atene ad Ottawa – Montreal 1976. La fiamma è passata tra le mani di due paracadutisti in volo e fece un’entrata impressionante quando ai Giochi di Lillehammer 1994 il braciere fu acceso da un saltatore di sci in volo.
La torcia (ma non la fiamma) è stata trasportata nello spazio dagli astronauti – Atlanta 1996, Sydney 2000.

La fiaccola ha cavalcato a dorso di cavalli, ponyAtlanta 1996 e cammelliSydney 2000.

La fiamma nel Far West
Nel suo viaggio attraverso gli Stati Uniti la fiamma è stata trasportata tramite una canoa indiana e un battello a vapore sulle acque del fiume Mississipi e su un vagone della Union Pacific (prima ferrovia transcontinentale) – Atlanta 1996

Nella foto sopra: il passaggio della torcia a Piediluco prima dei Giochi di Torino 2006


FEDERAZIONE ITALIANA CANOTTAGGIO
www.canottaggio.org
Ufficio Stampa
Tel. +39.335.6360335 – Fax +39.06.3685.8148
E-mail:
comunicazione&[email protected]
   
Torna indietro