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Comunicato Stampa

martedì 5 Febbraio 2008

Comunicato Stampa

La serata di Romolo e Remo al Circolo Canottieri Tirrenia Todaro

Sembra proprio che non ci siano dubbi: Romolo e Remo sono stati i primi canottieri della storia di Roma. In una serata condita di cultura e simpatia 70 soci dei circoli remieri di Roma si sono dati appuntamento al Circolo Canottieri Tirrenia Todaro per una cena dal sapore fiumarolo alla ricerca delle proprie origini. E’ il sesto appuntamento di una saga organizzata da Enrico Tonali che ogni anno, nel giorno del lunedì grasso, raduna i canottieri romani in un allegro simposio in cui la comune appartenenza al mondo tiberino è evidenziata dall’essere tutti figli…di una lupa!
Quest’anno la cena ha avuto un motivo di interesse in più: il ritrovamento della grotta in cui Romolo e Remo sono stati allattati dal mitico animale simbolo di Roma. Lo scorso luglio, anche se la notizia è stata diffusa solo a novembre, alcuni archeologi servendosi di una sonda sono riusciti ad individuare una cavità riccamente decorata ai piedi del monte Palatino. Pur in attesa di una conferma, la grotta del Lupercale, dal nome del rito che in essa si celebrava, sembra essere il luogo della famosa leggenda legata alla fondazione della città di Roma. Ogni anno il 15 di febbraio la pelle di una capra ,all’uopo sacrificata, veniva tagliata in sottili strisce con le quali due giovinetti nudi correvano attorno al colle del Palatino frustando tutte le ragazze che incontravano. Era un rito collegato alla fertilità e, contrariamente a quello che si può pensare, numerose erano le giovinette che si sottoponevano al tormento perché ritenuto salutare. Non deve però stupire che questo rito, molto popolare nella Roma antica, fu sostituito da Papa Gelasio I nel 494 dalla festa…di San Valentino! Quasi a dire che l’amore non è bello se non è litigarello.
C’è da chiedersi: ma una disciplina sportiva come canottaggio cosa ha in comune con i miti e le tradizioni locali? E’ la vita del fiume che ci accomuna nella condivisione di una esperienza, quella del remo, che prevarica il semplice gesto sportivo per divenire civiltà. E così la vicenda del dio tiberino, che salva da morte certa due innocenti fanciulli, racchiude la verità che segna l’inizio di una nuova epoca: quella del mondo ordinato dalle leggi che facevano chiunque cittadino della Roma “Caput mundi”indipendentemente dalla sua nascita. E’stata una bella serata quella dei figli…di una lupa!

Giuseppe Lattanzi
Ufficio Stampa Comitato regionale Lazio FIC

   
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