Ecco le risposte alla nostra inchiesta da parte di Toni Iavarone, capo dei servizi sportivi de Il Mattino di Napoli

Temi che i giornalisti inviati alle Olimpiadi di Cina 2008 saranno osservati molto speciali? E c’è la consapevolezza che il concetto di libertà e diritto di critica, anche per chi vive lì e avrà occasioni di incontro con colleghi che vengono da tutto il mondo, creerà loro problemi? Insomma, due mondi sotto lo stesso tetto: cosa ne verrà a fuori secondo te?
Vorrei essere certo che la presenza di migliaia di giornalisti possa garantire piena libertà d’azione ai difensori dei diritti umani e che in Cina cessi ogni forma di persecuzione nei loro confronti.

Come sempre, ma ancora di piu’ nelle ultime edizioni, la Festa dello Sport è soprattutto uno show televisivo ma è chiaro che il racconto, la storia, l’aspetto curioso fanno la differenza tra un giornale e l’altro, che sia televisivo, radiofonico, scritto, via internet.
Le Olimpiadi sono da decenni un evento mediatico, tipico dello show business; oggi la forza di un avvenimento planetario come questo sta anche nella sua potenza economica e finanziaria.

Quale ruolo hanno in questo appuntamento così speciali le organizzazioni di categoria (sindacali, gruppi di specializzazione, associazioni per la libera stampa, Ordini professionali) e cosa si dovrebbe fare in sede preventiva?
Che insieme si possa aiutare i cinesi affinché sia posta fine alla censura, soprattutto nei confronti degli utenti di Internet.

FONTE: USSI