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Comunicato Stampa

venerdì 1 Febbraio 2008

Comunicato Stampa

CREMONA, POCHI MA BUONI

di Michele Mondoni

CREMONA, 1 febbraio 2008 – Il canottaggio a Cremona può essere definito in questi termini mettendo a confronto il numero dei tesserati della provincia cremonese con il valore tecnico prodotto dalle quattro società lombarde. La Cremona del remo resiste in campo nazionale grazie alla qualità tecnica degli allenatori e alla lungimiranza dei dirigenti che sono riusciti a portare le rispettive società  ad eccellere in campi diversi, dalla nazionale senior a quelle giovanili, dall’adaptive rowing alla promozione sportiva nelle scuole.
Il canottaggio a Cremona è vivo – ammette il presidente provinciale della Federazione Italiana Canottaggio Felice Ortelli – grazie all’ottimo lavoro svolto dalle nostre società, soprattutto con i giovani e il mondo della scuola”.
Gabriele Cagna La Canottieri Eridanea di Casalmaggiore, per esempio, si rivela ancora oggi una fucina di talenti e campioni mondiali; la piccola società rivierasca, guidata da un tecnico di lungo corso come Umberto Viti, dopo aver dato alla nazionale due campioni olimpici e mondiali come Gianluca Farina e Simone Raineri, ha già pronto il nuovo campione di domani Gabriele Cagna (foto a lato), atleta che ha esordito in maglia azzurra agli scorsi campionati del mondo junior a Pechino.
L’esperienza mondiale di Cagna è stata fondamentale – dichiara Viti –  per la crescita del ragazzo che, dopo aver vinto tutto a livello ragazzi, nel 2007 si è messo in luce conquistando la medaglia di bronzo nel singolo junior ai campionati italiani, risultato lusinghiero tenendo conto che era al primo anno di categoria”. Per il 2008 le prospettive per Cagna sono ancora migliori: “Gabriele si sta già allenando per la prossima stagione, sta svolgendo 11-12 allenamenti a settimana anche grazie alla scuola serale che gli lascia più tempo per lavorare. Come secondo anno junior non dovrebbe avere rivali, come dimostrato dal 1° posto ottenuto alla prova di remoergometro nei test nazionali di Gavirate”.
Non smette di sfornare giovani campioni mondiali nemmeno la Canottieri Baldesio, società storica del panorama remiero nazionale che nel 2007 ha visto il proprio pupillo Filippo Manfredi (foto sotto) conquistare la medaglia d’oro nel quattro di coppia ai campionati del mondo under 23, senza Filippo Manfredidimenticare la partecipazione alla Coupe de la Jeunesse di Federico Fasani (2° nel quattro di coppia) e Marta Barbieri.
Il merito di questi successi va ascritto al tecnico Giancarlo Romagnoli, fratello del responsabile tecnico azzurro junior Claudio Romagnoli, capace di portare al successo mondiale negli anni passati atleti del calibro di  Alessandro Lodigiani e Marco Resemini, ora in forza alla Fiamme Gialle. “Il titolo mondiale vinto con Manfredi – ammette il tecnico Giancarlo Romagnolisoddisfa ogni misura le nostre aspettative di inizio anno, come le convocazioni in azzurro dei nostri atleti. In estate, inoltre, abbiamo vinto la Garibaldi Cup, la prima regata internazionale di coastal rowing”. Le prospettive per il 2008 non cambiano anche se molti atleti di punta smetteranno: “Cercheremo di portare in nazionale maggiore Manfredi, che farà parte del College Universitario, mentre lavoreremo su Fasani e Andrea Lupi, junior dall’enorme potenziale”.
Anche il canottaggio per disabili, l’adaptive rowing, trova a Cremona una società all’avanguardia: la Canottieri Flora guidata dal tecnico Pierangelo Ariberti.
Da qualche anno, infatti, in collaborazione con l’AICS, la società cremonese realizza un progetto di sport per disabili che vede la partecipazione di molti ragazzi diversamente abili: “In questo modo – ammette Ariberti – diamo la possibilità a chi è diversamente abile di scoprire e appassionarsi a questo sport. Grazie al Comune e alla Provincia di Cremona abbiamo anche una barca speciale con il timone radiocomandato che permette a tutti i diversamente abili di provare Daniele Signore l’emozione del fiume Po”. Grazie a questo progetto sono arrivati in nazionale Daniele Signore (foto a lato), titolare nel quattro con LTA+ ai campionati mondiali di Monaco di Baviera e Michele Frosi, campione italiano con Gavirate: i due atleti sono stati già stati convocati al raduno collegiale azzurro e lotteranno per conquistare un posto sulla futura barca olimpica. La Canottieri Flora, però,  non è stata solo attenta all’adaptive; nel 2007, infatti, ha ottenuto con il due senza senior, formato da  Alessandro Fornasari e Raffaele Marchiano, la medaglia d’argento ai campionati italiani a squadre, mentre Elvira Marchianò ha sfiorato la convocazione ai mondiali  Under 23. “Sinceramente – sottolinea Ariberti – meritava la convocazione anche perché i suoi tempi nelle prove erano migliori delle altre atlete, ma i tecnici hanno scelto di mantenere il gruppo precedente e quindi niente mondiali”.
Sta ritornando in quota, infine, la Canottieri Bissolati, guidata dalla passione e dalla competenza di Gigi Arrigoni,  tecnico benemerito che ha dato molto alla nazionale maggiore nel settore di punta.  Arrigoni sta facendo rinascere un settore giovanile che, dopo aver sfornato un campione del calibro di Nicola Sartori (foto sotto), terzo alle Olimpiadi di Sydney, stava languendo. Il 23° posto assoluto, ottenuto nel 2007 nella classifica nazionale davanti a colossi quali Posillipo, Nicola Sartori Gavirate e Aniene, dimostra che la strada intrapresa è quella giusta. “Da due anni io e i miei collaboratori – fa notare Arrigoni -  entriamo nelle scuole medie inferiori di Cremona per far conoscere e provare il nostro sport. Quest’anno siamo stati inseriti nel POF, il progetto formativo che le scuole devono sviluppare nel programma, mentre a primavera organizzeremo i Giochi Sportivi Studenteschi a livello provinciale su remoergometro, una kermesse organizzata coinvolgendo il gruppo Lyons di Cremona”.  Per il 2008 le prospettive sono rosee: “Puntiamo molto su Selene  Gigliobianco, Nicole Franceschini e Eleonora Carotti, mentre tra i maschi vedo bene Niccolò Paletti e Paolo Angeletti”.
Un 2008 pieno di speranze per il canottaggio cremonese, anche se le difficoltà e i problemi persistono.  “Non avremo mai come tesserati – sottolinea Ortelli – “i grandi numeri delle maggiori società, in quanto le nostre canottiere seguono altri sport oltre al canottaggio. Inoltre, nonostante il grande lavoro nel mondo della scuola, fatichiamo ad avere nuovi giovani, perché i loro genitori hanno paura del Po e del suo inquinamento. Paure infondate, ma ben presenti nell’opinione pubblica”. Una soluzione ci sarebbe: “Potremmo creare un bacino artificiale alimentato dal depuratore cittadino – conclude Ortelli – che ogni giorno butta nel Morbasco e quindi nel Po acqua pulita. Si potrebbe creare un bacino importante, che potrebbe far tornare Cremona una sede di gare regionali e nazionali, come da anni non succede più”.


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