Comunicato Stampa
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![]() Gli autori partono dallo studio di un luogo dove la sparizione dell’essere umano è già avvenuta: la città di Pripyat, in Ucraina, rimasta disabitata per più di vent’anni ormai, a causa della catastrofica fuga radioattiva nella vicina centrale nucleare di Chernobyl avvenuta nel 1986. I 47mila abitanti dell’epoca sono svaniti, uccisi dall’incidente o allontanati, e la natura ha ripreso in molti casi il sopravvento sulla civilizzazione. In modo ancor più spettacolare il documentario proietta la sua previsione centinaia di anni nel futuro, per far vedere come anche le costruzioni più imponenti realizzate dall’uomo, indistruttibili nell’immaginario collettivo, sarebbero destinate a soccombere all’ecosistema. Ecco allora le scene in cui simboli come la Torre Eiffel, il Golden Gate, la Sears Tower e altri ancora, crollano rovinosamente: sequenze impressionanti realizzate con la consulenza di ingegneri e l’ausilio di effetti speciali hollywoodiani. Resta da considerare la speranza: e se qualcuno riuscisse a sopravvivere alla catastrofe? Se rimanesse un ultimo uomo sulla Terra, come il Will Smith di Io sono leggenda? Il sito affida le risposte per cavarsela in uno scenario così estremo all’esperto Greg Davenport, con una serie di consigli che spaziano dagli oggetti indispensabili alle abilità necessarie, dal controllo sullo stress agli errori da non commettere. Marco Consoli Nella foto: Il crollo della Tour Eiffel nel documentario trasmesso da History Channel FONTE: CORRIERE.IT |
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