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Comunicato Stampa

mercoledì 23 Gennaio 2008

Comunicato Stampa

IL CIELO SOPRA PECHINO, TROPPO SPORCO PER I GIOCHI OLIMPICI

PECHINO, 23 gennaio 2008 – Il sindaco di Pechino ha alzato le mani e gettato la spugna: il compito di abbattere le emissioni di gas nocivi e ridurre il traffico nella capitale cinese, prossima sede dei Giochi Olimpici, è troppo arduo per chiunque: almeno per un politico normale, come il signor Guo Jinlong si considera.
Parlando al consiglio comunale della megalopoli da 10 milioni di abitanti il sindaco ha definito “arduo, forse troppo difficile” il compito che attende il municipio, di riuscire a ridurre il tasso di anidride carbonica sprigionato dalle automobili in fila che ogni giorno affollano le vie di Pechino. Impossibile raggiungere gli standard definiti “salubri” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il sindaco è stato impietoso attribuendo il probabile fallimento del compito alla “scarsa capacità dei nostri agenti (polizia locale)”. Jacques Rogge, Presidente del CIO, aveva detto sei mesi fa che se i tassi d’inquinamento non si fossero ridotti entro il luglio 2008, alcuni eventi all’aria aperta, come la maratona di chiusura dei Giochi potrebbe essere rimandata o persino cancellata. Quando mancano meno di 200 giorni all’apertura dei Giochi, la leadership cinese può vantarsi dell’ottimo avanzamento delle strutture, al 90 per cento già pronte, ma è troppo il lavoro da fare per ripulire il cielo sopra Pechino. Queste erano state lanciate come “le Olimpiadi verdi” ma i valori di polveri e gas nell’aria sono rimasti invariati nell’ultimo semestre, con una cappa di fumo grigio che continua a coprire la capitale cinese.
La scorsa settimana per alcuni giorni le scuole pubbliche hanno cancellato le attività sportive all’aria aperta perché giudicate “troppo pericolose per i ragazzi”. Ma il consiglio comunale ha deciso, di comune accordo con gli organizzatori, che pur di mantenere la promessa delle olimpiadi verdi, a giugno potrebbero essere varate misure più drastiche, come il blocco totale della circolazione e la chiusura delle fabbriche a ridosso della città.


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