Comunicato Stampa
Comunicato Stampa
|
||||
di ENRICO FRANCESCHINI Le storie che garantiscono di accendere l’amore per la lettera tura nei piccoli lettori, promette il quotidiano londinese, nella speranza che diventino lettori abituali e appassionati da grandi. Senza bisogno di ordinarglielo, visto che comunque non servirebbe, come ci ricorda Pennac. “Mio figlio non ama leggere”, è la preoccupazione costante di molti genitori odierni. O mio figlio non legge abbastanza. O legge soltanto fumetti e sciocchezze. Che la lettura sia in declino, lo confermano le statistiche: un recente sondaggio condotto in Gran Bretagna indica che solo il 20 per cento dei ragazzi fra i 5 e i 16 anni d’età legge un libro tutti i giorni; e la maggioranza, il 53 per cento, legge appena una volta alla settimana. Le cifre rivelano una tendenza simile nella maggior parte dei paesi europei e in America. Negli ultimi tempi spuntano come funghi siti Internet che suggeriscono come istigare l’amore per la lettura nei bambini: ma il paradosso è che proprio Internet, insieme a televisione e videogiochi, fa concorrenza alla lettura, ed è sempre più spesso il web a vincere la sfida. Dunque cosa dovrebbero leggere, i nostri figli, perché sbocci e cresca in loro l’amore per i libri? Per aiutare insegnanti e genitori a scegliere, il Telegraph offre la sua lista: i “magnifici cento” della letteratura consigliata ai minori di sedici anni. Scorriamone qualche titolo. Per la prima infanzia: La storia di Peter coniglio di Beatrix Potter, Il gatto e il cappello matto di Dr. Seuss, Winnie Pooh di Alan Alexander Milne. Per gli anni di mezzo: Le favole dei fratelli Grimm, Peter Pan di James Matthew Barrie, Pippi calzelunghe di Astrid Lindgren. Per la prima e seconda adolescenza: Il richiamo della foresta di Jack London, Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson, Le avventure di Tom Sawyer di Mark Twain. E ancora: Oliver Twist di Charles Dickens, Kim di Rudyard Kipling, Piccole donne di Louisa May Alcott. E per concludere Il diario di Anna Frank. Qualche assenza è sorprendente: mancano dall’elenco, per esempio, Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, I tre moschettieri di Alexandre Dumas, Lord Jim di Joseph Conrad, Robinson Crusoe di Danidel Defoe, I ragazzi della via Paal di Ferenc Molnar. Un selezionatore italiano avrebbe probabilmente inserito Pinocchio, Cuore e Il corsaro nero. Ma per il resto, benché sia preparata da educatori inglesi, la lista rispecchia un canone universale di “classici” per bambini. Il problema è come incoraggiare bambini e adolescenti a leggerli, questi classici. E il dubbio è se una lista del genere possa davvero in stillare l’amore per la lettura. Nick Hornby, il cui ultimo romanzo, Slam, uscito da poco nel Regno Unito, è rivolto per la prima volta ai lettori più giovani, e che ha scritto molto sul come e perché leggere, non è convinto. “Fare una lista dei libri che un ragazzo dovrebbe leggere per imparare ad amare la lettura è il sistema migliore per scoraggiare l’amore della lettura”, dice l’autore di Alta fedeltà, Febbre a 90 e altri best-seller. “Pretendere che i bambini e i ragazzi di oggi s’innamorino degli stessi libri di cui ci siamo innamorati noi, loro genitori, quarant’anni fa, è altrettanto assurdo. Che leggano quello che vogliono. L’importante è che ricevano stimoli sufficienti per farlo, in famiglia e a scuola, scegliendo liberamente, senza un cammino predeterminato, per giunta predeterminato da adulti che del loro mondo, ormai, conoscono sempre meno”. Niente canone per l’infanzia, insomma, e men che meno un canone tramandato uguale di generazione in generazione. In ogni caso, aggiunge Michael Morpurgo, popolare scrittore di storie per l’infanzia, il canone stabilito dalla scuola d’oggi è sbagliato. “L’insegnamento scolastico è almeno in parte responsabile del declino della lettura fra i giovani”, afferma. “La scuola dà a molti scolari l’impressione che la letteratura non faccia per loro, bensì sia un mondo riservato a una dotta casta di letterati, e il motivo è che leggere viene separato dal gusto del narrare. Molti bambini in cui si era acceso l’amore per i libri, sentendoli leggere dalla mamma o dal papà prima di addormentarsi, lo perdono rapidamente sui banchi di scuola, dove leggere non è più un piacere, ma un dovere. Per innamorarsi della letteratura servono storie affascinanti, e non sempre la scuola è capace di fornirle”. Ma non è mai troppo tardi, sostiene Alain de Bottom, giornalista e scrittore inglese, il cui ultimo libro, How Proust can change your life (Come Proust può cambiarvi la vita), è un’ode alla lettura, fatta però all’età giusta, qualsiasi questa sia: “Il mio primo, vero innamoramento per la letteratura è stato tardivo, a ventun anni, leggendo I dolori del giovane Werther di Goethe. Cominciare presto a leggere con passione può senz’altro aiutare a continuare a farlo da adulti, ma non esclude la possibilità di co minciare più avanti, quando si è raggiunta l’età della ragione. Non è detto che l’amore per i libri debba nascere sui banchi di scuola”. La sua tesi è che anche se i nostri figli non impazziscono per Pippi calzelunghe o per L’isola del tesoro, come impazzimmo noi, Proust fa ancora in tempo a cambiargli la vita. Ogni generazione, in fondo, ha le sue “maddalene”. FONTE: REPUBBLICA.IT |
||||
|
||||
|