Comunicato Stampa
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![]() Quest’ultima decisione fa seguito alla sospensione di Vladimir Varfolomeev e Denis Moiseev (doppio pesi leggeri maschile) e di Svetlana Ferodova (otto femminile) annunciati durante i Campionati del Mondo di Monaco 2007. Questi sei casi si basano sulle analisi del DNA effettuate su tracce di sangue rinvenute su alcuni strumenti utilizzati per infusioni endovenose trovate nelle vicinanze dell’hotel dove la squadra russa soggiornava a Lucerna nel luglio 2007. L’attrezzatura è stata ritrovata da un residente locale in un bidone per la raccolta dell’immondizia che ha in seguito avvisato la FISA. Analisi approfondite del DNA hanno ricondotto al nome degli atleti russi. A seguito dei ritardi verificatosi nelle analisi del sangue cui sono stati sottoposti tutti i membri della squadra russa, e ai tempi che questo tipo di analisi richiedono, il procedimento a carico di questi atleti è stato ultimato e reso noto con ritardo. I tre atleti russi sospesi oggi non potranno partecipare a gare internazionali per due anni a partire dal 27 agosto 2007. Tale data è stata decisa per rendere tale provvedimento uguale per tutti i sei atleti che sono stati squalificati. Questi ultimi tre atleti avevano partecipato ai Campionati del Mondo di Monaco 2007 ed avevano qualificato l’otto maschile per i Giochi Olimpici di Pechino 2008 essendo giunti tra i primi sette (quinto classificato). A seguito di questa decisione l’otto russo è stato squalificato e il risultato di Monaco annullato. L’equipaggio dell’Australia, che era giunto a Monaco in ottava posizione, avanza così al settimo posto e si qualifica di diritto per i Giochi Olimpici di Pechino. I cinque atleti restanti più il timoniere dell’imbarcazione russa potranno ancora gareggiare e tentare la qualificazione per i Giochi nella regata che si svolgerà a giugno a Poznan. Tuttavia nessuno dei sei atleti è risultato positivo all’uso di sostanze proibite. Essi hanno però fatto uso di un metodo proibito dal codice antidoping: infusione endovenosa. La sostanza rilevata era appartenente ad una soluzione a base di fruttosio. Come citato nel codice dell’Agenzia Mondiale Anti-Doping (WADA): “Le infusioni endovenose sono proibite ad eccezione di quelle facenti parte di cure mediche specifiche”. In un’intervista rilasciata oggi il Direttore Esecutivo della FISA, Matt Smith, ha dichiarato che il Consiglio ha condiviso unanime questa decisione precisando che la lotta intrapresa dalla FISA contro il doping, oltre a proteggere la salute degli atleti, non accetta l’uso di sostanze e metodi che creino condizioni di non equità. CAMPIONATI DEL MONDO MONACO 2007 Nuovo ordine d’arrivo a seguito della squalifica inflitta ai russi Nella foto: L’arrivo dell’otto maschile ai Mondiali FONTE: FISA, testo adattato e tradotto a cura FIC |
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