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Comunicato Stampa

martedì 15 Gennaio 2008

Comunicato Stampa

Piano editoriale della Rai
Il documento presentato dal direttore generale Claudio Cappon e realizzato dal vice direttore Giancarlo Leone, che il Consiglio di amministrazione della Rai sta discutendo in questi giorni.

DICEMBRE 2007

LE LINEE EDITORIALI RAI

La manovra di palinsesto

La riqualificazione dell’offerta televisiva ed il conseguente riposizionamento dei canali televisivi, sia in termini di prodotto, sia di palinesto,  costituiscono gli elementi essenziali delle nuovo Piano – nell’ottica anche di una maggiore integrazione tra tutte le piattaforme di accesso – scaturiti dal documento Linee di indirizzo editoriali per l’offerta televisiva.  

Le attese ed i risultati d’ascolto non dovranno condizionare  l’offerta del servizio pubblico né favorirne l’omologazione a modelli e contenuti propri dell’offerta commerciale. L’analisi degli ascolti televisivi avranno valore indicativo per verificare l’interesse del pubblico televisivo ma non dovranno essere l’alibi per scelte editoriali in contraddizione con la specificità dell’offerta Rai.

L’insieme della programmazione dovrà rivolgersi alle componenti più tradizionali del pubblico televisivo così come a quelle più dinamiche della popolazione con una forte innovazione dei propri contenuti ed uno sviluppo dell’offerta multipiattaforma.

Nel rimodulare i propri palinsesti la Rai dovrà tornare a svolgere il ruolo di volano della cultura televisiva nella convinzione di dover fornire al pubblico televisivo   soprattutto quello che ad esso manca e non soltanto quello che esso si attende.

L’obiettivo di mantenere il primato negli ascolti dovrà essere inteso dunque nell’ottica di un primato di interesse, di gradimento, di soddisfazione ed in questa direzione saranno decisivi una netta differenziazione rispetto ai modelli ed ai contenuti dell’emittenza commerciale ed una ritrovata attenzione ai fenomeni culturali e sociali che attraversano il Paese e lo scenario internazionale. Questi ultimi in particolare dovranno essere al centro di una ritrovata riflessione sui modi di fare televisione per rispondere ai bisogni di una società i cui fattori disaggreganti e problematici si manifestano con sempre maggiore compiutezza.

Le aree che a tutti i livelli di responsabilità presidiano la produzione e la trasmissione dovranno poter agire con modalità temporali differenziate – per valorizzare adeguatamente gli indispensabili processi di ideazione e sviluppo dei progetti -  e con una più diretta responsabilizzazione sulle diverse fasi creative e produttive anche attraverso opportune decisioni organizzative.

Il processo di riqualificazione dell’offerta Rai non può quindi prescindere da una valorizzazione di luoghi e tempi per lo sviluppo ideativo/creativo nelle Reti, nei Generi televisivi ed in tutte le aree coinvolte nel processo di formazione del palinsesto.

Le Reti, i Generi televisivi  e tutte le aree di responsabilità sul prodotto, ivi comprese le Testate giornalistiche, si renderanno disponibili ad affrontare il ridisegno complessivo dei palinsesti con l’azzeramento delle rendite di posizione e degli spazi consolidati nel tempo.

Il ridisegno complessivo dell’offerta televisiva dovrà essere compiuto abbandonando la logica diffusa dell’accumulo e del consolidamento degli spazi in palinsesto e  superando le evidenti aree di sovrapposizione di canale e di genere. Pertanto le scelte editoriali e le nuove collocazioni saranno individuate in base alle effettive esigenze di  riqualificazione dell’offerta ed alla necessità di intercettare l’interesse e l’ascolto di tutti i pubblici televisivi.

La Direzione Generale garantirà l’applicazione degli indirizzi editoriali.  Gli eventuali conflitti tra la linea editoriale dell’Azienda e le proposte di Reti e Generi saranno risolti dalla competente area che sovrintende il coordinamento dell’offerta alla quale spetta la gestione del ridisegno dei palinsesti.

La stagione televisiva 2008-2009 recepirà  le Linee editoriali descritte che, laddove possibile, saranno anticipate anche nella stagione corrente. Tra le azioni generali che si ritengono necessarie: 

  • identificazione di apposite strutture dedicate in Reti e Generi,  per una  nuova progettualità interna in grado di incidere sui processi ideativi e creativi; 

  • efficace politica di reclutamento di risorse umane da dedicare al prodotto e azioni di talent scouting;

  • recupero del ricorso alla produzione interna dove ciò sia effettivamente possibile e conveniente;

  • maggiore ruolo nella fase di sviluppo dei progetti per affermare la specificità della Rai in tutti i generi televisivi compreso l’intrattenimento;

  • ritrovato ruolo di indirizzo e di controllo editoriale verso la programmazione affidata alle produzioni esterne;

  • puntualità della messa in onda dei programmi;

  • durate congrue dei programmi, in relazione alla loro tipologia, senza eccezioni per motivi tattici di palinsesto e comunque in prime time non superiore a due ore; 

  • riapertura di spazi di programmazione di seconda serata a partire dalle ore 23.00;

  • ritrovata progettualità e sistematica presenza nei palinsesti, anche in orari di maggiore ascolto, di programmazione culturalmente e qualitativamente significativa: cultura intesa come programmi appositamente dedicati e qualità come fattore distintivo di tutti i generi televisivi;

  • maggiore ricorso a giornate tematiche e ad un incisivo e più flessibile  rapporto tra il palinsesto e gli accadimenti nazionali ed internazionali, individuando la rete che ne dedicherà la copertura necessaria;

  • ripensamento del ruolo delle news – di cui si conferma la centralità nella missione di servizio pubblico – a partire dalla seconda serata con l’individuazione di una sola rete;  

  • trasformazione del Comitato Editoriale – finora dedicato a problematiche di palinsesto – in Comitato Prodotto dove i temi trattati saranno l’innovazione del prodotto, la riqualificazione dell’offerta e le strategie editoriali nell’ottica del laboratorio ideativo e propositivo;

  • istituzione della Consulta Qualità, formata anche da personalità esterne di notoria competenza, per la riscrittura della Carta dei Doveri e la verifica della sua applicazione  e per una periodica consultazione sulla programmazione offerta.

In questo contesto la crescente specializzazione dell’offerta impone, anche a causa della sua progressiva segmentazione, che le Reti mantengano il ruolo guida nella proposta di palinsesto e di programmazione e i Generi consolidino il loro ruolo di ideazione/produzione di contenuti da destinare non soltanto all’offerta generalista ma anche alle nuove piattaforme ed ai nuovi canali distributivi. 

L’unitarietà e l’efficacia dell’insieme dell’offerta televisiva analogica e digitale (terrestre e satellitare) sarà assicurata dall’area che presidia il coordinamento in una logica di ottimizzazione e differenziazione dei palinsesti  per una necessaria azione di riposizionamento. 

L’obiettivo dell’offerta Rai è di interpretare e superare la divisione esistente tra un pubblico che sceglie per reti e per appuntamenti, prevalentemente incline alla nostra offerta ed un pubblico in costante movimento (ed in costante crescita) il cui dinamismo oggi è difficile intercettare.

Sarà compito delle Reti e dei Generi, così come delle nuove offerte, intercettare quelle fasce di pubblico (con particolare riferimento alla fascia 25-54 anni) sempre più distanti sia con opportune azioni di rinnovamento dei prodotti sia  attraverso un efficace presidio Rai delle nuove piattaforme con una politica integrata su reti satellitari e digitali terrestri.

Per quanto riguarda il ruolo dei Generi televisivi, ed in particolare quelli che compongono la parte predominante dell’offerta (Intrattenimento, Fiction di produzione, Film e fiction d’acquisto, Informazione, Cultura e Educational, Programmi per bambini, Sport) si impone un generale bisogno di innovazione del prodotto in linea con le esigenze delle Reti 

I GENERI TELEVISIVI

Intrattenimento

Omissis …

Fiction di produzione

Omissis …

Film e fiction d’acquisto

Omissis …Informazione

Il Servizio Pubblico trova legittimazione anche dalla completezza con la quale viene assolto il suo ruolo informativo.  Questo ruolo non deve essere interpretato sostanzialmente allo stesso modo su tutte le reti, in termini di linguaggio e di modalità televisive, soprattutto alla luce di una necessaria assenza di riconducibilità ad aree politiche delle singole testate.

Occorrerà puntare ad una sempre maggiore differenziazione di temi e linguaggi giornalistici sui diversi canali in sintonia con le missioni dei canali agendo come in una logica (vedi BBC) di testata unica con diramazioni tematiche. In questo senso occorreranno anche tentativi di sperimentazione su linguaggi innovativi nel confezionamento delle news non necessariamente sempre  legati al vincolo studio/conduttore/lancio dei servizi.

Si ritiene superata la logica di una informazione capillare dal mattino a tarda sera/notte su ogni rete nata anche il relazione al fenomeno non più praticabile dello schieramento dell’informazione. Un punto dal quale partire è il palinsesto di mezza sera/notte dove i notiziari sono presenti su tutte le reti con appuntamenti cadenzati e spesso in sovrapposizione. Si individuerà pertanto una rete come il punto di riferimento dell’offerta di news, anche rafforzata rispetto ad oggi, a partire dalla mezzanotte. Le altre reti investiranno  maggiormente su una  vera programmazione  di seconda serata non vincolata dalle eccessive sovrapposizioni esistenti.   

Il genere informazione ha anche segnato e consolidato nel tempo una netta separazione di linguaggio tra la quotidianità delle news e gli appuntamenti di approfondimento di prima e seconda serata con evidente specializzazione delle testate giornalistiche per le prime e delle reti per i secondi. Il motivo risiede principalmente nel primato dell’attualità/aggiornamento assegnato ai telegiornali rispetto al linguaggio dell’approfondimento, anche d’opinione, che le reti svolgono in prima e seconda serata secondo canoni narrativi tipici del racconto televisivo.

In questo senso è forte la differenza, anche di ascolto ma soprattutto di linguaggio, tra i programmi di informazione delle reti e gli speciali di informazione delle testate giornalistiche a discapito di questi ultimi, che andranno previsti in caso di reali necessità informative e collegati ad esigenze di straordinarietà ma non mantenuti con cadenza settimanale.

Si pone infine il tema degli indirizzi e delle regole in materia di programmazione del servizio pubblico radiotelevisivo e di un loro necessario aggiornamento con particolare riferimento alla “Carta dei doveri” che diventerà nuovamente il  punto di riferimento per tutte le tipologie di programmi a partire da quelli di informazione/approfondimento. Nella Carta saranno aggiornate le regole per gli operatori del servizio pubblico di cui sarà costantemente verificata l’applicazione.

Cultura ed educational

Omissis …

 

Programmazione per bambini

Omissis …

Lo sport

L’offerta sportiva, composta dalle dirette dei grandi eventi e delle manifestazioni “minori”, dai notiziari e dagli approfondimenti giornalistici, resta un patrimonio fondamentale della RAI, insito nel suo stesso DNA, ma è  condizionato dallo sviluppo del mercato che rende difficilmente disponibili diritti “premium” che sono appannaggio prevalentemente dell’offerta a pagamento. L’utilizzo di questi diritti e della programmazione corrispondente non consente più a Rai di mantenere i propri tradizionali  appuntamenti se non in una ottica di profonda e radicale revisione.

La contrazione di ascolti registrata dall’offerta sportiva Rai è motivata in gran parte dalla sempre più forte concorrenza portata dalle altre piattaforme che negli anni hanno sottratto i diritti di trasmissione di molte discipline sportive. In tal senso è emblematico il caso della programmazione di Raisport su Raitre  il sabato pomeriggio. In tale fascia l’offerta Rai, perlopiù composta da sport minori, si confronta, infatti, con il grande sport nazionale ed internazionale programmato sulle piattaforme digitali con inevitabile penalizzazione dell’interesse e dell’ascolto. 

Anche i programmi storici dedicati al calcio hanno perso la propria forza di impatto in seguito alla cessione dei diritti di esclusiva ed allo spacchettamento degli stessi su più piattaforme.  La programmazione sportiva dovrà dunque essere incentrata sull’offerta dei grandi eventi di primaria rilevanza internazionale per i quali sono ancora disponibili i diritti; l’ottimizzazione della collocazione dei notiziari sportivi; il posizionamento strategico degli approfondimenti giornalistici.

Si dovranno pertanto rivedere le attuali collocazioni  delle rubriche e soprattutto intervenire sui contenuti, di cui potranno essere privilegiati gli aspetti documentaristici, di inchiesta e di originalità.

In questo contesto occorrerà rafforzare l’offerta tematica digitale (satellitare e terrestre) anche con l’intento di dare visibilità a quegli sport  che non trovano spazio sulle reti generaliste. Il canale tematico ha un ottimo potenziale di crescita purché sia messo nelle condizioni di contare su un livello di flessibilità nella gestione del palinsesto degli eventi sportivi di gran lunga superiore a quella dei canali generalisti.

Si tratta, in definitiva, di un’unica strategia di ottimizzazione dell’offerta sportiva Rai che passi attraverso il graduale passaggio dalla Tv generalista al canale tematico digitale di gran parte della programmazione garantendo in questo modo un miglior sfruttamento dei diritti di trasmissione sia in termini di spazi a disposizione che di flessibilità di programmazione e la possibilità di consolidare nell’arco dell’anno gli appuntamenti con le singole discipline. Al contempo la definizione di una strategia di complementarità dell’offerta delle grandi manifestazioni sportive che veda nella Tv generalista il momento culminante della programmazione e che utilizzi la Tv tematica per arricchire di contenuti e commenti l’evento.

LE RETI

Omissis …

 

FONTE: PRIMA ONLINE


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