Comunicato Stampa
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di Enrico Tonali ROMA, 14 gennaio 2008 – “E’ come nello sport, se inizi devi finire. Lasciare le cose a metà non serve né a te né agli altri”. Piero Poli è in partenza (domani via Parigi, poi sette ore per arrivare nell’Africa Equatoriale) destinazione Afagnan nel Togo, due ore e mezza d’auto dalla capitale Lomè. Col bisturi fra i denti (“vado per operare, quello che so fare meglio”) la medaglia d’oro olimpica – in quadruplo esatti vent’anni fa a Seul – approderà in un ospedale generico per sostituire un frate ortopedico spostatosi nel vicino Benin: “Inutile fare progetti in quelle zone, il futuro ha mille facce, sempre diverse. Parto con 5 mila euro, 73 kg di medicinali e ferri chirurgici (un extra-peso concessomi dal vettore aereo), una trentina di magliette rimediate sui campi di gara e la speranza di non beccarmi tifo, malaria ed un principio di aids come l’anno scorso nel Camerun. I soldi mi serviranno per comprare altri medicinali; alloggio e vitto (si fa per dire) li trovo lì. Tutto quello che porto rimarrà lì, sperando che faccia una buona fine”. |
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