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Comunicato Stampa

mercoledì 26 Novembre 2008

Comunicato Stampa

Lettera per “La Famiglia del Canottaggio” della Famiglia Taormina

Care amiche, cari amici,
non nascondo l’imbarazzo nel rivolgermi con questa mia lettera a qualche migliaio di CANOTTIERI.
E non nascondo l’imbarazzo nell’ammettere che anch’io, come tante mogli di coach, non riuscivo a trattenere le lamentele per i ritardati rientri a casa di Piero, che, placidamente, diceva che non poteva lasciare i ragazzi da soli o che stava mettendo a posto una barca o che stava parlando con un genitore preoccupato dell’andamento scolastico del figlio canottiere… e io continuavo “ogni volta c’è una scusa nuova!”
Oggi guardo le fotografie, ascolto le parole degli amici e quelle dei suoi atleti, leggo i suoi appunti per gli allenamenti dettati da Sergio, stringo i body dei miei figli, baby canottieri sempre seguiti dal papà, che non perdeva occasione di ricordare che, al fiume, loro dovevano ritenersi uguali agli altri, perché lui non li avrebbe mai privilegiati rispetto ai compagni di squadra.
Ma non posso più dirgli che mi dispiace di averlo attaccato per il suo amore a questo sport, che in così poco tempo, l’aveva assorbito completamente, lasciandogli il dovuto spazio per il lavoro in Guardia di Finanza e … per fare la spesa di casa!
Oggi voglio scusarmi con voi tutti.
I vostri segnali di solidarietà, le vostre telefonate, il vostro interessamento con Ernesto (più fratello che amico per noi), la generosità esternata dal presidente dell’ANAC per conto di tutti gli allenatori d’Italia, la vicinanza del Comitato Toscano, hanno rappresentato tanto per me e per i miei figli Giacomo e Davide, e mi hanno fatto capire cosa ci fosse dietro quei ritardi: far parte di un ambiente come questo migliora le persone, le rende pulite, altruiste, generose, disponibili, sane, sensibili. Doti straordinarie quanto rare che Piero, anche a sentire dalle vostre testimonianze, aveva assunto a pieno titolo, e vi prometto, farò di tutto affinché i miei figli possano maturarle.
E sarò felice se continueranno a calpestare quel pontile sull’Arno, costruito con tanta passione dal loro papà e da qualche amico della Canottieri Pontedera.
Sono felice di considerarmi parte della famiglia dei Canottieri. Sono serena perché la scomparsa di Piero mi ha dato modo di capire realmente in che ambiente continueranno a crescere i miei figli.
Con voi, insieme alla famiglia della Guardia di Finanza, sempre al nostro fianco, mi sento ancora più forte per affrontare il futuro della mia famiglia.
Grazie ai canottieri sardi e ai toscani, ai lombardi ai siciliani e ai laziali, grazie a chi ha preferito mantenersi anonimo, grazie a tutti gli allenatori d’Italia, grazie al CANOTTAGGIO.
La vicinanza spesso può manifestarsi anche solo con un sorriso o con una frase sincera: questa è la nostra email: [email protected] 

Daniela, Giacomo e Davide TAORMINA

   
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