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Comunicato Stampa

giovedì 9 Ottobre 2008

Comunicato Stampa

L’EOS A TRIESTE

Il Canale Industriale di Zaule è il campo d’allenamento degli atleti della Società Nautica Pullino di Muggia.

Dal fondo del Canale a Muggia, il percorso è di 3 km, che poi viene ripetuto fino a raggiungere il chilometraggio stabilito per l’allenamento.

Grande sorpresa degli atleti, quando in questi giorni, arrivati in fondo al Canale, si è presentata la vista di uno dei più splendidi mega yacht passati da quelle parti: l’Eos.

Queste le notizie che abbiamo potuto “carpire”:

Uniche notizie, rilevate dal sito www.superyachttime.com è che l’imbarcazione, costruita in alluminio, lunghezza fuori tutto 92,92 metri e larga 13,50, è stata disegnata da Bill Langan, mentre gli interni dal francese Francose Catroux.

Velocità massima (presumo a motore) 16 nodi con due motorizzazioni da 2333 HP.

Il progetto è di Luerssen di Brema, cantiere tedesco specializzato nella costruzione di mega yacht.

Il proprietario (notizia ufficiosa) è il magnate Usa Larry Ellison, che vanta una flotta di questi lussuosissimi maxi yacht.

Un aspetto che non passa inosservato è la polena a prua dell’EOS, una figura femminile, che ad informazioni trovate in Rete, corrisponde alla stessa figura di un altro veliero d’epoca che porta lo stesso nome.

Oggi la polena di questa barca che ovviamente non esiste più si trova al Sjominjasafn Island ad Hanfnarjordur in Islanda.

Ma che cos’è una polena e perché nei secoli ha assunto così tanta importanza?

La nave ha per gli Antichi una personalità sua propria, ed è dedicata a una divinità, di cui porta spesso il nome, che è “presente” a bordo a proteggere i marinai.

Spesso tale presenza è simbolicamente rappresentata da un occhio apotropaico (cioè inteso ad annullare e allontanare influssi maligni), dipinto ai lati della prua per accentuare la protezione già assicurata dalla polena (nella foto: occhi apotropaici scolpiti e dipinti su un trabaccolo del Museo della Marineria di Cesenatico).

La prua è infatti il punto cruciale della nave, intesa quasi come elemento vivente, che si fa strada attraverso le acque infide e avverse. Ecco, quindi, sulla prora una figura, solitamente femminile, alla quale spesso corrisponde simmetricamente un’analoga figura tutelare a poppa.

L’ origine delle polene sembrerebbe risalire alla battaglia di Salamina (480 a.C.), quando l’ateniese Licomede avrebbe offerto ad Apollo le insegne della prima nave persiana catturata.

Le polene esercitano ancora una forte suggestione, sono accuratamente conservate in collezioni pubbliche e private, sono ricercate dal mercato antiquario, e sono state immortalate nella letteratura e nella poesia.

(Gli elementi per la seguente compilazione sono stati tratti da Campodonico, 2002, e da Serafini, 1997) le notizie dal sito www.sullacrestadell’onda.it

Ma ritorniamo all’EOS…dopo la breve permanenza a Trieste (1 mese in banchina a 50.000 euro), l’Eos (18 uomini di equipaggio), salperà alla volta dei Caraibi.

La barca è davvero splendida, e barche da diporto, e canottieri si soffermano spesso ad ammirarla, mentre incuranti dei passanti, gli uomini dell’equipaggio proseguono nei lavori di manutenzione.

A noi non resta che augurare: BUON VENTO…EOS!!

Maurizio Ustolin

(Cliccare sulle immagini per ingrandirle)