Stefania Gobbi

Stefania Gobbi

Da piccola ho sempre praticato sport, dalla ginnastica artistica al nuoto e alla pallavolo, e quando ho finito con quest’ultimo avevo bisogno di una nuova ispirazione. Il fato ha voluto che fosse l’estate del 2008, io avevo 13 anni e si stavano disputando le Olimpiadi di Pechino. Rimasi incantata da due medaglie in particolare: l’argento di Josefa Idem nel K1 500 metri e quello del quattro di coppia maschile. Ero molto indecisa ma alla fine le spalle di una canoista mi sembravano un po’ troppo per me, scelsi il canottaggio anche perché su quella barca c’era un padovano, proprio come me, Rossano Galtarossa, che da idolo è diventato esempio e consigliere nella mia carriera sportiva.

È uno sport completo, e offre un’importante occasione per crescere fisicamente e mentalmente, conoscere tanti atleti dalle zone più svariate d’Italia e del mondo, ma soprattutto è l’unico sport che stando a 10 centimetri dall’acqua, scivolandoci sopra, ti fa sentire a contatto con questa senza mai effettivamente bagnarsi, cosa che d’inverno non è disprezzare.

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