Bruno Rosetti

Bruno Rosetti

Ho conosciuto il canottaggio attraverso la scuola. Al tempo frequentavo le medie. Ricordo che la scintilla è scattata subito, tanto che lasciai il basket per dedicarmi esclusivamente all’attività remiera. Riuscii a togliermi anche qualche soddisfazione in termini di risultati per poi conoscere un momento di pausa. Ripresi l’attività agonistica in un secondo momento col solo obiettivo di partecipare ai Giochi Olimpici, affrontando quindi una sfida personale che mi avrebbe portato a fare qualcosa di grande.

Proprio in virtù del grande lavoro che comporta uno sport come il canottaggio, posso dire che quando arrivano i riconoscimenti, a partire dalle medaglie regionali, fino ad arrivare ai titoli internazionali, quegli stessi riconoscimento hanno un valore immenso, straordinario, perché sono il frutto di tanta fatica e dedizione. In altre parole il canottaggio insegna ad impegnarsi al massimo in vista di obiettivi, attraverso percorsi molto duri, lungo i quali nessuno ti regala niente. In questo senso, secondo me, è una grande scuola di vita, che forma il carattere.

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