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La storia remiera di Filippo Mondelli, l’uno tra tanti che diventa fuoriclasse

giovedì 29 Aprile 2021

La storia remiera di Filippo Mondelli, l’uno tra tanti che diventa fuoriclasse


ROMA, 29 aprile 2021 – Fino alla fine, e sin dall’inizio, Pippo Mondelli si è sudato tutto. Come ha versato ogni goccia di sudore possibile – e non solo sudore – per uscire vincitore dalla sua ultima tremenda regata, anche nella sua vita agonistica, Filippo si è guadagnato tutto sul campo partendo dal basso. Forse senza mai cadere, ma sicuramente faticando giorno dopo giorno per guadagnarsi quello status di campione che era riuscito a raggiungere. Pippo Mondelli aveva fatto la gavetta per poter sfoggiare l’appellativo di fuoriclasse che in tanti, all’inizio, pensavano non gli cascasse a pennello. Iniziato allo sport del remo alla SC Lario, è alla Moltrasio che Filippo Mondelli spicca il volo. Un volo che però ha una fase di rullaggio lunga e articolata.


La carriera di Filippo tra i Ragazzi è normalissima, quella di tanti: settimo in otto ai Campionati Italiani Ragazzi del 2009, l’anno successivo nel quattro di coppia non entra nemmeno in finale, e ai tricolori di remoergometro è appena dodicesimo, anche se da Junior debutta sul podio, ottenendo l’argento nel quattro con assieme a Davide Tabacco, Guglielmo Carcano, Matteo Tettamanti, Emanuele Carcano al timone. Un primo risultato di livello, ma ancora Mondelli era uno tra tanti. Pippo però non si scoraggia, lavora e dal 2011 inizia a cogliere qualche piccolo frutto in più.


Veste infatti la sua prima maglia azzurra alla Coupe de la Jeunesse di Linz (campo di gara internazionale che resterà per sempre impresso nella memoria di chi lo ha conosciuto, essendo stato quello del debutto con l’Italremo, così come dell’addio all’azzurro, senza che però nessuno potesse immaginarlo), con un terzo e un quarto posto in quattro di coppia. Il rapporto con i Campionati Italiani però rimane quasi indigesto a Filippo Mondelli, che tra Junior, Under 23 e Senior, tra il 2011 e il 2015 ottiene sei medaglie d’argento e due di bronzo. Il titolo però sfugge sempre. Ci vuole il 2016 perché Pippo possa finalmente fregiarsi del titolo di campione d’Italia: in gennaio a San Miniato vince il titolo Under 23 di remoergometro, poi in giugno a Gavirate, assieme a Elmo Carcano e al timoniere Giorgio Crippa, sempre tra gli Under 23, domina la finale del due con.


È una liberazione per Mondelli, che in attesa di lasciare queste zampate con i colori della sua Moltrasio, aveva iniziato però a consolidare il suo rapporto con l’azzurro, che iniziava a scorrere sempre più liscio. Nel 2012 è quinto ai Mondiali Junior in quattro con, ma è da Under 23 che inizia la vera scalata. Sudore e dedizione, anni di allenamenti e sacrifici per arrivare laddove altri arrivano favoriti dall’impronta del predestinato: nel 2013 in doppio è sedicesimo, nel 2014 in otto è quinto, ma nel 2015 a Plovdiv alza le braccia al cielo sul quattro con, vincendo il titolo iridato per pochi centesimi sulla Nuova Zelanda. Un successo sudato fino all’ultima palata per l’appunto, e per questo forse ancora più bello, ancora più da Pippo Mondelli. L’anno successivo, l’ultimo da Under 23, i Kiwi si prendono la rivincita, e stavolta il quattro con di Filippo è secondo. Lui è felice lo stesso, anche perché nel mentre la carriera da pilastro dell’Italremo assoluta inizia a farsi sempre più forte.


Il debutto arriva nel 2014 con l’otto agli Europei di Belgrado, mentre l’anno successivo ad Aiguebelette è riserva nel suo primo Mondiale Assoluto. Nel 2017 la consacrazione: a maggio a Racice, nonostante una spalla malmessa assieme a Luca Rambaldi vince il titolo europeo; a luglio in Coppa del Mondo a Lucerna è terzo, combattendo sino all’ultimo per l’oro, dietro Nuova Zelanda e Polonia sempre in doppio con Rambo; lo stesso podio si ripete a Sarasota, ai Mondiali, con Pippo e Luca terzi dietro neozelandesi e polacchi dopo una finale palpitante, che vede le tre barche racchiuse sul traguardo in appena un secondo e 26 centesimi.


Il 2017 dunque, è il suo anno. Ottiene risultati che per molti restano per sempre un miraggio, e dopo aver portato la Moltrasio al top del canottaggio mondiale – grazie al supporto del presidente Alessandro Donegana e dei tecnici Alberto Tabacco e Carlo Del Piccolo, ai quali Mondelli non smetterà mai di riconoscere quanto fatto per aiutarlo ad arrivare fino lassù – Pippo inizia la sua marcia verso i Giochi Olimpici, passando al professionismo dal 2018 con i colori delle Fiamme Gialle. In gialloverde, trova Rambaldi anche come compagno di club, ed è con lui, e con Giacomo Gentili e Andrea Panizza, che forma il quattro di coppia delle meraviglie. Mondelli e compagni dominano gli Assoluti in giugno, e pochi giorni dopo a Linz schiantano Olanda e Germania in Coppa del Mondo. L’autostima nel quattro di coppia dei finanzieri vestiti d’azzurro aumenta allenamento dopo allenamento, e a Glasgow, agli Europei, fanno le spese del loro entusiasmo Lituania e Polonia.


L’Italia è campione europea assoluta nel quattro di coppia, but the best has yet to come. Plovdiv (ancora…), Mondiali Assoluti. In finale, tranne forse la Polonia, sono tutte lì, a giocarsi il titolo. Ma il traguardo, per prima, lo taglia la prua azzurra. Argento Australia, bronzo Ucraina, ma il primo atleta a passare la finish line è proprio il Pippo Nazionale, campione del mondo. Sul podio, un po’ anche in barba ai protocolli, durante l’inno è incontenibile. Ma non è mancanza di rispetto. È sana gioia. L’entusiasmo di un ragazzo di 24 anni che vince il titolo mondiale in una delle specialità più difficili e combattute del panorama remiero. È la storia di un ragazzo per bene che ottiene ciò che ha sempre sognato solo e soltanto con la forza dei muscoli e la solidità della testa. Filippo Mondelli è l’esempio per tutti i giovani canottieri d’Italia.


2019, ancora un anno di successi. Cambia solo che nel quattro di coppia c’è un’Olanda davvero imprendibile, ma il quadruplo azzurro di Pippo è comunque argento agli Europei di Lucerna e bronzo ai Mondiali di Linz, dietro anche alla Polonia, piazzamento che vale il pass olimpico. È il 25 agosto. E Filippo Mondelli ha in tasca il pass per Tokyo. È costretto ad appoggiarlo sul comodino l’8 gennaio dell’anno successivo, il funesto 2020. Il 7 è iniziato a Sabaudia il primo raduno del Gruppo Olimpico del nuovo anno, l’8 Pippo sente dolori strani alla gamba sinistra, il 13 Federazione Italiana Canottaggio e Fiamme Gialle con un comunicato congiunto annunciano la malattia di Mondelli, che lo stesso giorno inizia il suo percorso sanitario presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Il resto è storia. Così come lo sarà sempre, per l’Italia del canottaggio, Filippo Mondelli. Lottatore dall’inizio alla fine!!