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Comunicato Stampa

lunedì 28 Luglio 2008

Comunicato Stampa

DANIELE GILARDONI: IL NONO TITOLO IRIDATO. E ORA PECHINO

LINZ, 27 luglio 2008 – Un traguardo prestigioso: 9 titoli mondiali collezionati dal 1999 ad oggi, gli ultimi otto dei quali consecutivi, tutti sul quattro di coppia: la barca-simbolo della flotta azzurra dei pesi leggeri. Ma non solo, perché se ai 9 ori iridati aggiungiamo il bronzo conquistato nel 1998 sull’otto pesi leggeri e l’argento del 2000, anche questo sul quadruplo, scopriamo che Daniele Gilardoni, trentaduenne atleta della Lario, neo dottore in Scienze Politiche, sale su un podio iridato ininterrottamente da 11 anni.
Queste le sue dichiarazioni dopo l’ennesima medaglia d’oro che si è appesa al collo: “Volevamo vincere e l’abbiamo fatto. Una medaglia ed un mondiale che consolida la leadership italiana nel quattro di coppia a livello internazionale. Con questo ne ho vinti nove (più uno under 23 alla World Regatta): una condizione che mi dà lo stimolo giusto per partire alla volta di Pechino ed essere parte integrante della squadra olimpica. Sarò a disposizione del direttore tecnico e supporterò la squadra nel migliore dei modi. Le riserve devono fare le riserve ed io farò il mio ruolo tifando Italia e sperando che non serva il mio aiuto. Sono stato l’ultimo a salire su questo quattro di coppia perché ero in raduno con la squadra olimpica a Livigno ed ho trovato compagni splendidi con cui sono entrato subito in stretta sintonia anche perché li conoscevo. Ringrazio la mia società, la mia famiglia e tutti i miei amici che mi sono stati sempre vicino e voglio ricordare anche Mauro Baccelli che oggi era il quinto uomo in barca. Mauro ci ha lasciati, ma non ha lasciato né il mio cuore né quello dei miei amici, per aver condiviso con lui momenti indimenticabili in azzurro, ed oggi lui ha corso con noi perché tutti e quattro indossavamo il cappellino con la scritta ‘GRANDE MAURO’, che è anche il nome dell’Associazione fondata dai suoi genitori che raccoglie fondi da devolvere ai bambini malati di leucemia dell’ospedale di Pisa dove lavorava Mauro. E’ stato un grande amico al quale anche la Federazione Italiana era molto legata e quindi era il minimo che potevamo fare per ricordarlo. Infine voglio fare un elogio a tutto lo staff presente a Linz, ed al team manager Alfine, per come hanno diretto tutta la squadra. È stato stupendo vivere insieme agli junior perché danno una carica di positività e di sfrontatezza giovanile che noi adulti perdiamo con l’età”.

NOTA:
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