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Comunicato Stampa

venerdì 18 Luglio 2008

Comunicato Stampa

Le donne e lo sport secondo l’Islam

BRANDEBURGO, 18 luglio 2008 – Il rapporto tra Islam e sport è molto particolare, soprattutto con riferimento alle possibilità per le donne di praticare attività sportiva. È necessario premettere che il Corano, fonte primaria nelle legislazioni dei paesi islamici, non proibisce alle donne di praticare sport purché il loro corpo sia idoneamente coperto e non via sia alcuna promiscuità tra il sesso femminile e maschile. Nonostante questo, tra i paesi islamici manca una posizione uniforme in materia.
In Iran, la donna può scegliere si svolgere sport in privato o in pubblico e, in quest’ultimo caso, la donna dovrà coprire, secondo l’Islam, le parti del corpo che non è possibile svelare. Grazie a quest’apertura molte donne hanno iniziato a giocare a badminton, tennis da tavolo, pallavolo, a correre, ad andare a cavallo, in canoa e, da qualche tempo, anche a fare canottaggio.
A Brandeburgo, sotto la guida di Nick Gioga, già allenatore della nazionale rumena ed ora tecnico del canottaggio iraniano, sono presenti due atleti Mohsen Shadi Naghadeh, in gara nel singolo pesi leggeri maschile, e Homa Hosseini (foto in alto), in gara nel singolo femminile. Hosseini, che oggi disputerà il recupero nel singolo, sarà anche a Pechino, come componente della squadra di 54 atleti che parteciperanno alle Olimpiadi.
In Cina, oltre a Hosseini, ci saranno anche altre due donne: Najmeh Abtin e Sara Khosh-Jamal-Fekri che gareggeranno rispettivamente nelle discipline di tiro con l’arco e taekwondo. Anche nell’occasione olimpica le atlete iraniane indosseranno, nel corso delle gare, vestiti e veli per coprire le parti del corpo e il capo come, del resto, Homa Hosseini ha già fatto a Brandeburgo in ossequio della legge del suo Paese.


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