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Comunicato Stampa

domenica 29 Giugno 2008

Comunicato Stampa

Intervista a Loreto e D’Urso: ” La regata di oggi è stata una sorta di Amarcord …”

A ora di pranzo, appena concluse le regate, camminando sulla riva del Tevere ci fermiamo sul pontile di sbarco delle imbarcazioni; lì incontriamo gli atleti del coastal rowing , che hanno vogato nel raid remiero Genova-Roma. La nostra attenzione si focalizza soprattutto sull’equipaggio della Piemonte che, nella gara di oggi contro l’altra imbarcazione Lombardo, ha vinto la regata per pochissimi metri sugli avversari. Ci fermiamo a scambiare due battute con due atleti: Claudio Loreto e Giuseppe D’Urso.
Parliamo dei loro compagni di barca odierni: “Mentre nei giorni del raid remiero gli equipaggi cambiavano sempre, oggi il nostro equipaggio non era formato casualmente. Abbiamo preferito ricostituire, soltanto per questa occasione, il vecchio nucleo di gente che ha iniziato la propria attività remiera nello stesso circolo a Siracusa ( Loreto, La Rosa, D’Urso Gaetano, D’Urso Giuseppe). Con l’aggiunta del timoniere esterno a questo circolo, Franco Paganelli. Abbiamo voluto fare una sorta di amarcord…“.
Riguardo alla regata di oggi: “Certo in confronto a tutti i Km che abbiamo percorso in questi giorni, questi 300 metri sono stati una passeggiata … alla fine nonostante questo sentivamo i dolori delle fatiche dei giorni precedenti passati in mare. E’ stata la passerella finale del nostro viaggio“.
Tornando a parlare del raid Genova-Roma: “Prima della partenza da Genova dovevamo essere dieci imbarcazioni, poi sono diventate cinque ed infine siamo partiti con due barche. Dopo aver vissuto questa esperienza possiamo dire che questo è il numero perfetto per fare una traversata di questo tipo. Sono ridotti i contrattempi, c’è la giusta omogeneità tra la gente, e si può cercare di viaggiare facilmente a vista dell’altro“.
In relazione alle disavventure occorsegli: “Abbiamo avuto la fortuna di avere quasi sempre condizioni meteorologiche ottimali. Gli unici punti di difficoltà sono stati al porto di Viareggio, vicino l’accademia navale di Livorno, e nel tratto da Fregene alla foce del Tevere. Il momento più difficile è stato sicuramente nella tappa tra Orbetello e Civitavecchia, nella quale abbiamo dovuto interrompere la traversata per il rischio insolazione“.
A conclusione dell’intervista Giuseppe D’Urso ci confessa la sua soddisfazione aggiuntiva: “Nel 1981, mio fratello Gaetano aveva fatto in barca tutto il giro della Sicilia, io per motivi di studio non l’ho potuto accompagnare. Oggi a più di trenta anni di distanza siamo riusciti finalmente a condividere un’ esperienza in barca così lunga. Si è trattato pure di una piacevole occasione per rivederci visto che lui vive in Irlanda.”
Chiudiamo l’intervista facendogli una domanda secca: il prossimo anno lo rifarete? Loro ci pensano un secondo e rispondono: No!!!. Dopo 548 Km percorsi e tanto sole e caldo preso non è facile dargli torto. Ci aspettiamo che almeno per un po’ non parlino più di canottaggio e invece passano cinque minuti… e loro lì a discutere della prossima vogata e gara.

Roberto del Pozzo
Ufficio Stampa comitato regionale Lazio FIC

Nelle foto: Sfida sul Tevere tra i partecipanti al raid Genova Roma (cliccare sull’immagine per ingrandirla)