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Comunicato Stampa

venerdì 20 Giugno 2008

Comunicato Stampa

SPORT E LETTERATURA: UNA SERATA NEL RICORDO DI PERSONAGGI CHE HANNO SCRITTO E NOBILITATO L’ARTE SPORTIVA

Una serata diversa, quella promossa dagli amici della Fidal allo spazio “Informagiovani” dell’Assessorato allo sport e tempo libero del Comune di Milano, nelle adiacenze di Piazza Duomo, il cuore della milanesità, sul tema “Un incontro sulle letterature dello sport” e gli interrogativi: ”che rapporto c’è tra lo sport e la scrittura – esiste in Italia una letteratura dello sport – o il racconto sportivo è demandato alla penna di cronisti sportivi o ex atleti?”. Il fil-rouge è stato sviluppato dal prof. Sergio Giuntini, docente di storia dello sport all’Università di Milano, che tra l’altro ha sottolineo il valore della partecipazione alle cronache sportive di importanti scrittori, mentre grandi giornalisti hanno scritto opere letterarie, pur di argomento sportivo, successivamente. Ha ricordato come il Giro d’Italia del 1949, forse più di altre kermesse dell’epoca, rappresentò un importante messaggio nella ricostruzione morale del paese, grazie anche alle splendide pagine giornalistiche di tante importanti firme. E tra i vari autori citati nella letteratura sportiva ricordiamo Giovanni Arpino, Manlio Cancogni, Giovanni Testori, che con le loro opere letterarie hanno nobilitato momenti della crescita sportiva nazionale.
Oltre a Sergio Giuntini, che in altre occasioni è intervenuto con approfondimenti storici di vita remiera, erano presenti lo scrittore Alfredo Chiappori, Paolo Brera, giornalista e scrittore, figlio di Gianni Brera, che fu ideatore di una particolare forma letteraria e di immagine dello sport. Tra gli altri Renato Tammaro, carismatico presidente della Atletica Riccardi, Roberto Trefiletti che rappresentava la Ginnastica Pro Patria e l’ Unasci, Carlo Monti, impareggiabile atleta in gioventù e poi giornalista.
Al centro di tutto – e poi è intervenuto brevemente anche il figlio Paolo – l’opera di Gianni Brera, il “Giuanfucarlo” che nella sua particolare forma letteraria nel racconto di avvenimenti sportivi fu un personaggio che spiccava nella grande scena giornalistico-sportiva dell’epoca. E ci piace ricordarlo con queste citazioni di Matteo Lunardini, giornalista ed uno degli organizzatori della serata, che su “Subway Sport”, numero unico dedicato alla letteratura sportiva (al quale si può accedere in rete cliccando su “www.subway-letteratura.org” ) così sviluppa l’ introduzione ad una pagina di “ritagli” dei suoi scritti:
“Mi sont de chi e vo a vedè ‘l mè derby – Inutile sprecare parole per descrivere Gianni Brera e il suo amore per il derby. Meglio far parlare la sua Lettera 22, gli articoli scritti in quarant’anni di frequentazione calcistica, prima all’Arena Civica e poi a San Siro. Anche perchè non bisogna essere dei fini letterati per apprezzare lo stile inimitabile di Brera: la verve stilistica, le forzature semantiche, il gusto per il neologismo e il calambour, la sintassi abilmente costruita sui due punti, quasi spericolata. Che spasso ancora oggi. Velocità, leggiadria, impatto: metafore ciniche e a volte anche feroci. Basta leggere, per immergersene. E per capire le simpatie, apprezzare i soprannomi affettuosi e i buffetti scoccati in punta di penna”.
E’ intervenuta brevemente anche la professoressa Giuliana Cassani, figlia dell’indimenticato Marco, redattore di atletica e basket alla Gazzetta dello Sport negli anni sessanta, oggi importante firma giornalistica e impegnata nello sviluppo tecnico dell’atletica leggera, addetto stampa della Fidal regionale, che ha richiamato alcune sue esperienze.
L’evolversi della riunione, dati anche i nomi degli importanti personaggi citati (e ricordiamo che lo scrittore Alfredo Chiappori, che ha rivolto la sua attenzione alla boxe, di cui è stato anche un cultore in gioventù), si è sviluppata sulla base di riferimenti al calcio in particolare. In chiusura della riunione ho ritenuto ricordare anche qualche limitata attenzione di Gianni Brera al canottaggio (una sua apparizione ai campionati italiani a Mantova …. qualche anno fa): questi grandi scrittori riuscivano a spaziare tranquillamente nel vasto scibile sportivo, raccontando con piacevolezza piccole e grandi cose non solo del mondo del pedale o del pallone. La mia partecipazione è stata frutto di un invito ricevuto proprio dalla signora Cassani ed alla fine sono andato a ripensarmi i nostri “grandi” della letteratura remiera. E senza andare a rifarci ai nomi dei personaggi che negli anni trenta hanno esaltato il canottaggio (nella sua introduzione il prof. Giuntini ha ricordato come la letteratura sportiva abbia avuto un notevole pungolo nell’epoca in cui il fascismo privilegiava l’esaltazione dello sport, per cui tra l’altro grandi firme negli anni succesivi alla guerra, e tanto per citarne uno ricordo il grande Ciro Verrati, furono emarginati, o meglio epurati con tutte le conseguenze), penso che anche il mondo del canottaggio potrebbe ricordare qualcuno dei suoi grandi cantori, da Camillo Baglioni ad Arnaldo Ruggiero, Natale Bertocco, Alberto Marchesi, Pompeo Senzacqua, tanto per citarne qualcuno. Concretamente per la riuscita di una iniziativa come questa non occorrono grandi cose: l’ospitalità è stata ottenuta nel salone a piano terra dell’assessorato dove sono state accolte con comodità una settantina di persone. Una formula ben riuscita e senza tanti fronzoli formali.

Ferruccio Calegari
addetto stampa FIC Lombardia