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Comunicato Stampa

lunedì 21 Aprile 2008

Comunicato Stampa

E’ PARTITO IL SECONDO STAGE DI FORMAZIONE PER GIORNALISTI DI CANOTTAGGIO

Una cosa è certa su 21 studenti iscritti nessun conoscitore del remo. Calcio, Basket, Nuoto, ma niente canottaggio. L’iniziativa frutto della convenzione stipulata tra Comitato regionale Lazio e facoltà Scienze della Comunicazione dell’Università “Sapienza” di Roma, mira a formare specificamente giornalisti in grado di raccontare regate e protagonisti della nobile arte remiera.
Nella seduta inaugurale alla presenza del Presidente del Comitato Lazio ing. Marcello Scifoni e del prof. Luciano Russi, della cattedra di “analisi del fenomeno sportivo” , si sono tracciate le linee fondanti di questa esperienza formativa che durerà esattamente un anno. E’ il più lungo stage organizzato dalla facoltà e visto il successo del precedente non vi è dubbio sulla riuscita degli intenti.
Ma cosa significa formare al canottaggio? E’ una domanda che implica una risposta complessa. Occorre partire dal presupposto che la comunicazione degli sport cosiddetti minori è cosa ancora da inventare. A Piediluco, durante la cerimonia di premiazione, il grande Gegè Maisto con poche, ma significative parole ha sintetizzato la difficoltà di descrivere una regata perché evento sportivo di grande durata. Lo sappiamo tutti, una cosa è commentare un pomeriggio calcistico che si consuma nell’arco di 90 minuti, una cosa è seguire un meeting nazionale in cui si voga dall’alba al tramonto.
Quali le notizie in una regata dai tempi biblici? Anche il pubblico degli appassionati ha momenti di stanchezza e chi ha provato a commentare in diretta lo svolgimento di un evento remiero si è trovato spesso a dover fare i conti con la disattenzione del pubblico.
La notizia, dov’è la notizia? E’ nei protagonisti. Atleti vincenti, atleti sconfitti in cui lo sport diviene metafora della vita: l’ emozione di un arrivo sul filo, la gioia o la disperazione,la palpitazione della prima regata, la delusione per una mancata vittoria, oppure l’anatra che continua a covare la sua nidiata in prossimità del pontile della premiazione.
In definitiva, nelle mani esperte di un cronista, tutto diviene notizia, ma al tempo stesso emozione. La capacità di emozionare diviene il fondamento comunicativo in una società dove la percezione di un evento ha di gran lunga più importanza che la descrizione di un arrivo o di una partenza. Giornalismo del remo, quindi, che racconta coinvolgendo il pubblico, così come in un’aula universitaria alcuni giovani studenti sono stati attratti dal mondo aristocratico, ma affascinante, del canottaggio.

Giuseppe Lattanzi
Ufficio Stampa comitato Lazio FIC