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L’esperienza a cinque cerchi dell’Italia del canottaggio tra conferme, amarezza e una grande certezza

domenica 19 Settembre 2021

L’esperienza a cinque cerchi dell’Italia del canottaggio tra conferme, amarezza e una grande certezza


ROMA, 19 settembre 2021 – Il periodo olimpico e paralimpico per l’Italremo si è oramai archiviato ed è tempo di ripartire verso Parigi 2024. Con questo obiettivo fra pochi giorni inizia, come sempre da Sabaudia, un nuovo raduno, ma prima di entrare nel vivo della nuova preparazione esercitiamoci a tirare sinteticamente le somme di un’avventura che, a prescindere da tutto, è da ritenersi sensazionale. La spedizione nipponica, entrata nella storia ancora prima dell’inizio per il posticipo di un anno, rimarrà negli annali del canottaggio italiano non solo per le medaglie conquistate, ma anche per come è stato affrontato da tutta la delegazione azzurra. La nostra Nazionale, infatti, si è presentata a questi Giochi al massimo della preparazione, e tutti gli equipaggi sulla carta avevano la possibilità di distinguersi.


Se dovessimo descrivere con una parola questa Italia del canottaggio a Tokyo, sarebbe certamente “miglioramento”. In primis da parte dei Pesi Leggeri, con un oro e un bronzo storici, e nei senior con il bronzo nel quattro senza. Quest’ultimo velato però dall’amarezza per la positività al Covid-19 di Bruno Rosetti e per il cambio, a due ore dalla finale, con Marco Di Costanzo che dal due senza (terminato poi undicesimo), mischiando le carte in tavola per entrambe le barche, prende il posto di Bruno: per sempre questo quattro senza sarà un “cinque senza” poiché il CIO ha riconosciuto la medaglia di bronzo anche a Rosetti. E storia sia. Il rammarico continua anche col quattro di coppia maschile che, durante la finale, ha visto sfumare una grande occasione per un embardee.


Finalina per il doppio e il due senza femminili, con le quattro ragazze presenti a Tokyo nelle due specialità, che si piazzano rispettivamente al nono e dodicesimo posto. Storico anche il risultato del quattro di coppia femminile, che si piazza al quarto posto in finale, e nel singolo maschile che torna nella top ten di questa specialità, ottavo, dopo anni di assenza. Anche nel settore Paralimpico, i ragazzi e le ragazze si sono distinti al massimo e i due quinti posti non hanno un sapore amaro, anzi sono la riprova delle grandissime capacità che questi atleti hanno. Ne siamo certi, sentiremo parlare ancora di loro. L’avventura in Giappone si è conclusa, quindi, con una grande certezza: solo tre anni ci separano dal prossimo traguardo olimpico di Parigi 2024 e la squadra ha una buona base di partenza per arrivarci ancora meglio che in Giappone. Dunque non ci resta che sayonara Tokyo, a bientot Parigi!

Camilla Frigerio

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