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Oltre Tokyo 202ONE: il Giappone attraverso i suoi due simboli iconici

giovedì 2 Settembre 2021

Oltre Tokyo 202ONE: il Giappone attraverso i suoi due simboli iconici


TOKYO, 02 settembre 2021 – I nostri atleti hanno ormai terminato la propria esperienza a cinque cerchi ma il nostro viaggio, prima di concludersi, deve necessariamente passare per un’ultima tappa.

In questo periodo abbiamo raccontato tante curiosità sul Giappone ma non possiamo dire di averlo visto e conosciuto davvero – nel nostro caso virtualmente – se non parliamo dei due simboli più iconici e rappresentativi di questo Paese, radicati profondamente nel cuore di ciascuno dei circa 126 milioni di giapponesi: sua Maestà il Monte Fuji e il delicatissimo sakura o fiore di ciliegio.

Qual è la prima immagine che vi viene in mente quando pensate al Giappone? A me la splendida veduta sul lago Ashi con alle spalle l’imponente Monte Fuji e sulle sponde laterali centinaia di migliaia di puntini rosa e bianchi in fiore! Questo non è un luogo comune! Fuji San, come lo chiamano i giapponesi, e i sakura sono così iconici perché racchiudono un significato molto profondo e descrivono la vita e la cultura giapponese.

Nella nostra sesta e ultima tappa scaleremo insieme le pendici di una montagna dormiente e parteciperemo virtualmente a momenti di convivialità in stile Japan per scoprire quali segreti e curiosità si nascondono alle pendici del monte sacro e tra i petali caduchi di un fiore.

Le nostre vedute del Monte Fuji


Visibile da diverse aree del Paese, soprattutto da Tokyo e i nostri ragazzi possono confermarcelo, il Monte Fuji è sicuramente una meta obbligata per chiunque visiti il Giappone. La sua bellezza unica e la sua storia così misteriosa ogni anno attirano sulle pendici di questo vulcano ormai inattivo quasi 300 mila visitatori (il 70% sono giapponesi)

I più temerari si avventurano lungo i quattro sentieri che portano alla cima ma è possibile anche fare una camminata più tranquilla, fermarsi alle pendici per scattare qualche foto oppure scoprire i numerosi santuari costruiti nei secoli sulla montagna.

Ebbene, sì! La montagna più alta del Giappone è un luogo sacro e nel corso dei secoli i giapponesi hanno instaurato un legame spirituale molto forte; anticamente, i samurai realizzavano i loro allenamenti ai piedi del monte per canalizzare la forza che la montagna sacra trasmetteva loro. Inoltre è una proprietà privata e appartiene al santuario Fujisan Hongu Sengentaisha dal 1609.

Ma da dove nasce la convinzione che la montagna sia sacra? Le tantissime leggende nate nel tempo narrano di divinità che abitavano all’origine il monte per proteggerlo e custodirlo; tra queste la gelosa dea del fuoco, secondo alcuni la ragione per cui fino al 1860 le donne non poteva ascendere al monte, e la dea Sengen conosciuta per espellere i pellegrini con cuore e intenzioni impure. La divinità principale di Fuji San è la principessa Konohanasakuya, il cui simbolo è il fiore di ciliegio, e i cui santuari sono in tutto il Giappone.

Il monte Fuji è anche un’icona culturale; nei secoli infatti ha inspirato l’arte e la creatività di moltissimi artisti di fama internazionale tra cui Vincent Van Gogh e Claude Debussy e addirittura lo ritroviamo riprodotto sulle banconote da mille e 5 mila yen. Sicuramente la consacrazione artistica più grande sono le “36 vedute del Monte Fuji” di Hokusai, una serie di xilografie di cui la più famosa è l’ormai indimenticabile “Grande onda di Kanagawa” sul cui sfondo campeggia il nostro Monte.

Una giornata tra i ciliegi


Durante il nostro viaggio abbiamo imparato a conoscere il Giappone nel periodo estivo ma c’è una stagione in cui il Paese letteralmente esplode di colore: la primavera.

Se volete programmare un viaggio nel Sol Levante tra marzo e aprile è il momento giusto per godere di un’esperienza unica. La fioritura dei ciliegi è un meraviglioso spettacolo naturale che giapponesi, e non, attendono per tutto l’anno, controllando le previsioni di fioritura per non perdersi il momento clou.

Questo spettacolo però non rappresenta soltanto l’arrivo della primavera ma è anche occasione secolare di raccoglimento e meditazione. I giapponesi lo chiamano “hanami” che letteralmente significa “osservare i fiori” e oggigiorno è una festa e momento di convivialità imperdibile.


I boccioli di questo fiore hanno la tendenza a fiorire tutti insieme e nello stesso tempo ad appassire molto velocemente e per questo motivo sono simbolo di qualcosa che è evanescente, di cui bisogna godere in maniera intensa prima che sia tardi e svanisca. Il sakura quindi rappresenta la vita, la caducità della bellezza e l’importanza di godere degli attimi.

Per questo suo essere “breve ma intenso”, il fiore di ciliegio anticamente era legato al mondo militare. Per i samurai era un onore poter cadere in battaglia come cadono i petali di ciliegio, messaggio ulteriormente accentuato dal fiore appuntato sulle insegne militari. Per onorare e commemorare dunque i caduti in battaglia, i giapponesi iniziarono a piantare questi alberi in tutto il Paese e da allora ha assunto anche un significato di pace.


Ma come festeggiano i giapponesi questa occasione? Ogni anno nei giorni di fioritura interrompono le proprie attività, si radunano sotto gli alberi in fiore con dei teli impermeabili e mangiano le “hanami bento”, cantando e ballando insieme in momenti straordinari di convivialità.

Come la fioritura dei ciliegi, anche questa sesta puntata è giunta al termine. Il nostro viaggio sta terminando e noi vi diamo appuntamento all’ultima puntata per salutarvi alla maniera giapponese.

Camilla Frigerio

“Oltre Tokyo 2020NE” di Camilla Frigerio