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Quattro con PR3Mix – 5° classificato: le dichiarazioni di Greta Elizabeth Muti, Alessandro Brancato, Lorenzo Bernard, Cristina Scazzosi e Lorena Fuina

domenica 29 Agosto 2021

Quattro con PR3Mix – 5° classificato: le dichiarazioni di Greta Elizabeth Muti, Alessandro Brancato, Lorenzo Bernard, Cristina Scazzosi e Lorena Fuina


TOKYO, 29 agosto 2021

Greta Elizabeth Muti (Capovoga, SC Olona): “Come qualsiasi esperienza, questo per me è il primo scalino fatto nel canottaggio. Sono soddisfatta e orgogliosa dei miei compagni di barca che sono stati straordinari in ogni momento. E’ stata una bellissima gara durante la quale abbiamo dato tutto quello che potevamo dare e il serrate chiamato dalla timoniera, sul finale, come dicevano al Giglio quando remavo nel sedile fisso, è stato eccezionale perché ci ha permesso di consolidare il quinto posto. Voglio salutare tutti i miei amici sparsi nel mondo che mi hanno sostenuto insieme alla mia famiglia. Grazie alla Canottieri Olona e agli allenatori Paolo Marilli e Giulio Sala. Un grazie alla Federazione, ai medici e fisioterapisti perché senza di loro non avremmo fatto quello che abbiamo fatto, e alla mia famiglia che, nel bene o nel male, mi è sempre stata vicina. Un grazie particolare, infine, a mia sorella Giovanna perché se sono qui è solo grazie a lei che mi ha fatto conoscere il canottaggio”.

Lorenzo Bernard (Numero due, SC Armida): “In questi giorni ho detto che mi sono divertito molto, oggi dico che mi sono divertito ancora di più perché esser qua è bello e questa Paralimpiade me la sono goduta al massimo. Il risultato è giusto, e oggi dico che ci sta, poiché anche con i tempi delle eliminatorie saremmo stati quinti, anche se ci abbiamo provato a migliorare il pronostico. Ci abbiamo creduto fino alla fine. Ora vado in vacanza con la mia ragazza Chiara, che ringrazio per essermi vicina, e poi si riparte verso Parigi. Grazie anche alla mia famiglia, agli amici che mi supportano e alla SC Armida con gli allenatori Filippo Cardellino, Cristina Ansaldi e Leonardo Zanin. Un grazie particolare a Giovanni Santaniello che ci ha seguito e tenuto testa e ci ha sempre dato fiducia”.

Alessandro Alfonso Brancato (Numero tre, RYCC Savoia): “Oggi è stata la prima volta che sono sceso dalla barca e sono contento come lo sono anche i miei straordinari compagni. Abbiamo dato tutto e per me è davvero un bel quinto posto al quale siamo arrivati lavorando molto con attenzione e anche, a volte, discutendo fra di noi. Ora mi aspetta un bel periodo di riposo e poi inizio a lavorare per andare a Parigi 2024 perché mi sono riproposto di cercare di far cantare l’inno d’Italia a chi ci segue. Un grazie a mia mamma, a mio padre, a Lorenzo e a tutti gli amici che mi hanno seguito, tra i quali Giuseppe Di Mare. Un grazie a tutto il Savoia e agli allenatori Mariano Esposito, Andrea Coppola e Giulio Palomba”.

Cristina Scazzosi (Numero quattro, SC Lago d’Orta): “Ogni gara è sempre una gara a sé stante, per cui mi aspettavo la regata che abbiamo fatto durante la quale abbiamo dato fondo a tutte le nostre energie. Sicuramente un po’ di unione in più durante gli allenamenti ci avrebbe permesso, forse, di arrivare meglio, anche se devo dire che il quinto posto mi sta bene poiché se siamo arrivati qui è grazie alla coesione di tutta la squadra. In questa Paralimpaide abbiamo dimostrato di essere competitivi e non abbiamo reagito male al quinto posto, poiché tutti siamo convinti di aver fatto bene. Ora non vedo l’ora di tornare a casa dalla mia famiglia e aiutarla nell’azienda, poi ho un viaggio in programma e, infine, voglio realizzare il sogno di diventare mamma perché amo i bambini. Grazie alla mia famiglia, e in particolare alla mia mamma che mi ha sempre spronato a fare il meglio di quello che potevo fare. Grazie alla mia società e agli allenatori e tutto lo staff federale”.

Lorena Fuina (Timoniera, SC Moto Guzzi): “Oggi non so se potevamo fare di più, poiché non avevamo elementi per fare un confronto diretto. Siamo arrivati qua consapevoli che avremmo provato fino in fondo a salire sul podio: lo volevamo tutti. Per quanto riguarda gli avversari ho visto che la Francia ieri probabilmente si è nascosta spendendo il minimo per passare e quindi è giusto così e ci va bene il risultato. Tutto l’equipaggio ha dato il massimo con unione e determinazione ed ogni sollecito ha avuto un’adeguata risposta, per cui torno a casa soddisfatta di come abbiamo affrontato questa Paralimpiade”.

ph M.Ujetto/Canottaggio.org

LEGENDA PARAROWING
PR3: l’atleta utilizza tutto il corpo: gambe, tronco e braccia. Appartengono a questa categoria atleti ed atlete non vedenti, amputati ad un arto o con altre minime disabilità fisiche.

Speciale XVI Paralimpiadi – Tokyo 2020NE