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Speciale Tokyo 202ONE: la città di Tokyo, dai grattacieli ai sotterranei passando per il caldo afoso

venerdì 20 Agosto 2021

Speciale Tokyo 202ONE: la città di Tokyo, dai grattacieli ai sotterranei passando per il caldo afoso


TOKYO, 20 agosto 2021 – Le Olimpiadi di Tokyo 202ONE si sono ormai ufficialmente concluse ma lo spettacolo sportivo in Giappone non è ancora terminato, anzi; tra pochi giorni infatti prenderà il via la XVI edizione dei Giochi Paralimpici e i nostri atleti azzurri sono pronti a regalarci altre splendide emozioni.

In questo mese sportivo abbiamo spesso guardato – purtroppo solo da casa ma speriamo di poterlo fare presto di persona – magnifiche inquadrature della città di Tokyo, della Baia delle gare di canottaggio e canoa, il Rainbow Bridge che illumina ogni sera la città insieme all’altissima Tokyo Tower che, lo so, ricorda solo vagamente un’altra Tour francese molto famosa.

La quinta puntata del nostro speciale sul Giappone abbiamo quindi deciso di dedicarla alla città di questi Giochi: Tokyo, una metropoli composta da ben 47 Prefetture e caratterizzata da “contraddizioni architettoniche” non indifferenti. Per vivere a pieno le sensazioni dei nostri atleti in terra nipponica non possiamo non parlare di un aspetto più volte citato in queste settimane: il caldo afoso.
Siete pronti? Inizia il nostro tour virtuale di Tokyo!


Un effetto chiamato isola di calore

Uno degli elementi contro cui si scontra chiunque decida di visitare il Giappone in estate è il clima alquanto particolare; tra giugno e luglio infatti è estremamente piovoso e umido, con piogge fitte e intense. Da luglio ad agosto poi – il periodo che più ci riguarda in questo momento – l’acqua diventa sempre più rara e lascia spazio ad un’afa opprimente.

Questo succede in particolare nel centro della città di Tokyo dove le temperature tra luglio e agosto arrivano a toccare anche i 40 gradi – gli atleti azzurri rientrati da poco in Italia ce lo hanno confermato. Per questo motivo, passeggiando per le vie di Tokyo noterete che i locali sono soliti sventolarsi con i loro tipici ventagli o addirittura girare per la città con buste di ghiaccio in testa e attorno al collo per abbassare la temperatura.

Questa particolare condizione di estremo calore – concentrato più al centro e meno in periferia – ha un nome ben preciso ed è il fenomeno “isola di calore” e colpisce la città di Tokyo per un semplice motivo: la scomparsa progressiva di fiumi e risaie un tempo ampiamente diffuse a scapito del cemento e dei grattacieli.

Per cercare di arginare il costante innalzamento della temperatura già da tempo il Governo giapponese ha imposto di piantare alberi in cima a grattacieli, palazzi e scuole. Non solo il colpo d’occhio è spettacolare ma soprattutto la temperatura è, o meglio dovrebbe essere, più respirabile.


Tokyo: una città verticale

Una delle caratteristiche principali delle grandi metropoli di tutto il mondo è la mancanza di spazio e la città di Tokyo ne è l’esempio; la crescita progressiva della popolazione ha portato all’aumento di edifici e costruzioni sempre più stretti. Non a caso sono molto diffusi i cosiddetti “hotel capsula” che sconsiglio vivamente a chi soffre di claustrofobia; hotel in cui la stanza è… una sorta di “loculo” con soltanto il letto.

Tokyo possiamo quindi definirla una città verticale che da un lato sfiora il cielo con le punte dei suoi numerosissimi grattacieli e dall’altro arriva quasi nelle viscere del sottosuolo. Sì, perché proprio a causa della famosa mancanza di spazio di cui parlavamo prima molte attività commerciali come ristoranti, negozi o addirittura mense scolastiche si trovano sottoterra (sempre non consigliato per chi ha una brutta relazione con gli spazi chiusi).

Ora vi racconto due curiosità, su un grattacielo e su un ristorante molto particolare.


©Sumitomo Forestry Co

Il grattacielo in legno più alto al mondo.

Se deciderete di andare in Giappone nel 2041 sicuramente avrete la possibilità di vedere – e sinceramente sfido il contrario – il grattacielo W350, il più alto edificio in legno mai costruito. 350 sono i metri di altezza di questa torre che ospiterà abitazioni, ristoranti, negozi e dicono perfino giardini pensili e cascate; insomma una sorta di Bosco verticale interamente in legno.

Il W350 è un progetto molto importante per i giapponesi, sia per rendere la città ancora più sostenibile come dicevamo già nelle scorse puntate, sia per ovviare a quel piccolo problema accennato prima dell’innalzamento della temperatura e soprattutto per il fattore sismico. Non so se sapete ma il Giappone è una terra fortemente sismica e molte sono le strutture costruite in legno.

Saranno 70 piani di puro concentrato nipponico che sicuramente ci lascerà senza fiato.


Un ristorante all’interno della metropolitana.

Chissà se all’ultimo piano del W350, a dominare la città, ci sarà un ristorante. Di sicuro il miglior ristorante di sushi al mondo sarà sempre… sottoterra.

Nella stazione della metropolitana di Tokyo infatti, si trova un piccolissimo ristorante di sushi che negli anni ha raggiunto le ambite tre stelle Michelin grazie alla ricercatezza del suo titolare, Jiro Ono, un vecchietto di quasi 100 anni che però non dimostra affatto.

Avere la possibilità di cenare in questo ristorante è una rarità – solo dieci persone possono entrare – e l’esperienza di assaggio è qualcosa di unico. Non c’è un menù fisso perché tutto viene deciso sul momento da Jiro San e guai a lasciare qualcosa nel piatto! Mr Obama ha quasi rischiato un incidente diplomatico per questo!

Il nostro viaggio alla scoperta di Tokyo termina qui ma solo per ora; vi diamo l’appuntamento alla prossima puntata per scoprire insieme altre curiosità sul Sol Levante!

Camilla Frigerio

“Oltre Tokyo 2020NE” di Camilla Frigerio